Joby Warrick – Bandiere nere (La nave di Teseo) trad. Alberto Cristofori
Quello che sta accadendo da qualche anno in Iraq e Siria, ovvero l’Isis e, allargando un poco il campo visivo, altri terrorismi di matrice islamica come Al Qaida in Yemen, mi affascina e interessa sotto molti punti di vista: l’uso innovativo dei media, dai video in pov dei combattimenti alla propaganda già definita “hollywoodiana”; il ricorso a una violenza così crudele da tradursi in arma ancora prima di essere applicata; l’interpretazione takfiri del Corano per giustificare il suicidio; l’organizzazione burocratica più concreta, e così via. Costruire un sistema come quello dello Stato islamico non è un’attività semplice, e richiede un’incredibile dedizione alla causa, e soprattutto parecchie circostanze favorevoli. L’estremismo islamico, naturalmente, non nasce l’undici settembre 2001, e Osama Bin Laden era già piuttosto noto ai servizi segreti, avendo firmato negli anni Novanta parecchi attentati. Chi “rivoluzionò” l’industria del jihad fu Abu Musab al-Zarqawi: un semi-analfabeta giordano, con un’infanzia come comune delinquente che si radicalizzò in Afghanistan, durante la lotta contro il governo provvisorio filo-sovietico negli anni Novanta. Tornò, fu arrestato in Giordania, conobbe in carcere il predicatore al-Maqdisi. Il processo di radicalizzazione continuò, e Zarqawi godette del primo evento fortunato della sua vita: fu liberato grazie all’amnistia concessa dal neo re Abdullah II. Il secondo evento, fatto di molti eventi, fu l’invasione statunitense dell’Iraq, la scelta di sciogliere il Partito baathista e l’esercito iracheno. Al Qaida in Iraq, il nuovo gruppo di cui Zarqawi era a capo, prosperò con intelligenza e ferocia. Venne ucciso nel 2006, quando l’Isis doveva soltanto germogliare. Lo fece grazie al suolo fertile che lasciò un altro grande evento fortunato: la rivoluzione in Siria. Bandiere nere, premio Pulitzer 2016, è stato definito un “page turner”, ed è davvero sorprendente la facilità con cui si sfoglia al ritmo di decine, centinaia di pagine all’ora. Gli eventi sono compressi ad alta densità – Warrick ha scelto di raccontare i fatti e solo i fatti – e il risultato è un saggio con un ritmo da romanzo d’avventura, è anche straniante appassionarsi come semplice spettatore alla crescita di un’organizzazione di assassini, e forse ricorda anche il ritmo di una serie tv che infatti arriverà, infatti, tra non molto, grazie a Hbo. La guerra in Iraq è stato probabilmente l’evento che ha più segnato questo inizio di secolo, e Bandiere nere spiega perfettamente perché. (Davide Coppo)
Gay Talese – Motel Voyeur(Rizzoli) trad. Francesco Pacifico
Estratti da libri che stiamo leggendo, da cui sono stati tratti due film di successo di questa stagione (entrambi con Amy Adams), Animali notturni e Arrival.
Austin Wright – Tony & Susan (Adelphi) trad. Laura Noulian
Ted Chiang – “Storia della tua vita” in Storie della tua vita (Frassinelli) trad. Christian Pastore
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