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Il giorno in cui ho inventato il web

Tim Berners-Lee, nume tutelare e creatore del World wide web, ha partecipato a uno storico AMA su Reddit. Si è espresso non soltanto sul futuro della sua invenzione, ma anche sull'invasione di meme coi gattini.

di Davide Piacenza

Sir Tim Berners-Lee, 59 anni a giugno, è una di quelle persone la cui fama costringe a occupare il ruolo di icona imperitura della loro epoca. Per l’informatico britannico l’approdo a questo status è stata una naturale conseguenza delle conquiste sua carriera ultradecennale, passata in gran parte a teorizzare e far camminare sulle sue gambe una delle più grandi invenzioni di cui l’umanità possa fregiarsi: il World wide web, che Berners-Lee propose per la prima volta al suo capo al CERN Mike Sendall, sotto l’etichetta di «information management system», il 12 marzo del 1989. Venticinque anni fa. Sendall commentò con un famoso «vago ma avvincente» che schiuse le porte all’evoluzione del prodotto che oggi, un quarto di secolo dopo, è un pilastro della nostra vita quotidiana.

Per celebrare adeguatamente la ricorrenza, il mitico demiurgo della rete ha deciso di prestarsi alla partecipazione a un AMA su Reddit, il message board diventato una sorta di portabandiera della internet culture, nel giorno esatto dell’anniversario, mercoledì scorso.

L’autodefinitasi «front page of the internet» con il canale “Ask me anything” ha creato e portato al successo mainstream un format che Alexis Madrigal di The Atlantic ha recentemente definito «un autentico nuovo media» per la sua capacità di unire la struttura domanda-risposta a un contesto anonimo, informale e senza precedenti nei mezzi di comunicazione di massa. Non per niente, quando si parla di AMA si cita quasi automaticamente quello a cui si è sottoposto Barack Obama nell’agosto del 2012. Passando sopra, in questo modo, a pietre miliari del genere come quello di Christopher Poole, il fondatore di 4chan, quello recentissimo di Bill Murray, «I saved a girl from drowning. She then sued me. AMA.», le confessioni di un rampollo di una famiglia della mafia newyorkese e altre chicche per palati fini.

Essendo da tempo in moto un riflesso mediatico basato sulle risposte digitate dai VIP che prendono parte alle interviste, non deve stupire che dell’AMA di Tim Berners-Lee abbiano avuto eco soprattutto le risposte legate al futuro della tecnologia che ha contribuito a inventare (lo stesso giorno, parlando al Guardian, il londinese ha anche lanciato l’iniziativa per una «Magna Carta del web», uno strumento con cui mantenere la neutralità della rete e metterla al riparo dalle ingerenze di governi e corporation). Tuttavia, l’ex informatico del CERN ha risposto a diverse altre domande postate dagli utenti di Reddit, alcune delle quali meritano di essere menzionate.

L’utente chadumb ha chiesto a Berners-Lee quale fosse stato il suo primo computer. Risposta: «Nel 1976 avevo un kit di valutazione M6800  e avevo costruito un po’ di schede 3U, le avevo inserite in una griglia con una batteria per auto nella parte bassa della cassa che faceva da UPS» (un sistema antispegnimento, NDa) «lo schermo era una vecchia tv, c’erano qualche circuito logico e un mucchio di bottoni di calcolatori in disuso adorabilmente rietichettati con lettere di trasferimento». La conclusione del messaggio del padre di internet, di una nostalgia proustiana, è «Those were the days….».

Un altro utente, SatellyteHyte, ha scritto: «Guardi mai alle cose presenti oggi sul web e ti senti come Robert Oppenheimer?».

Un altro utente, SatellyteHyte, ha scritto: «Guardi mai alle cose presenti oggi sul web e ti senti come Robert Oppenheimer?». Oppenheimer, fisico americano attivo soprattutto negli anni Trenta e Quaranta, è famoso per essere uno degli scienziati titolari del Progetto Manhattan, il programma di ricerca che portò allo sviluppo della bomba atomica. Dopo un test dell’ordigno effettuato nel luglio 1945 in New Mexico, Oppenheimer dichiarò notoriamente di considerarsi un «distruttore di mondi». Ma il padre del web non sente di aver nulla da spartire con quello delle bombe H: «No, proprio no. Il web è uno strumento innanzitutto neutrale per l’umanità. Quando guardi all’umanità vedi il bene e il male, cose meravigliose e cose tremende. Uno strumento potente può essere usato a fin di bene o per scopi dannosi. Ciò che è veramente maligno è illegale sul web e ne sta al di fuori.».

Per quanto Berners-Lee abbia avuto modo di esprimersi anche su temi seri, quali – oltre alla già citata Magna Carta – Edward Snowden e i suoi leak («una talpa può essere ciò che ci vuole per salvare la società») e il futuro prossimo del web («dipende da noi, è una nostra scelta»), un aspetto curioso della vicenda sono state le spigolature strappategli dai suoi nipoti adottivi di Reddit. «Qual è una di quelle cose per cui non avresti mai pensato che internet sarebbe stato usato, ma è invece diventato uno dei motivi principali per cui le persone lo usano?». Il pluridecorato baronetto di Sua Maestà, una delle menti più vivide del suo secolo, ha risposto «i gattini». Aveva previsto tutto, ma non le GIF di BuzzFeed.

Il pluridecorato baronetto di Sua Maestà, una delle menti più vivide del suo secolo, ha risposto «i gattini». Aveva previsto tutto, ma non le GIF di BuzzFeed.

Quando il fumettista Stan Lee di Marvel disegnò per la prima volta la figura di un supereroe dotato di poteri derivati dalla commistione genetica con un insetto, i personaggi che abbozzò inizialmente furono Mosquito Man e Fly Man. Spider Man nacque solo dopo, perché – parole di Lee – i nomi precedenti «non sembravano affascinanti». Similmente, mercoledì Tim Berners-Lee ha ammesso di aver considerato molte varianti prima di arrivare al World wide web: tra gli altri, «Mine of Information», «The Information Mine», «The Mesh». «None had quite the right ring», ad ogni modo. L’utente che ha posto la domanda dev’essersi sentito a un corso di toponomastica d’eccezione.

«Posti mai foto del tuo gatto?», ha chiesto dubbioso Oil-of-Vitriol. L’informatico, però, ha garantito laconicamente e senza possibilità di replica di essere solito immortalare soltanto il suo cane. «Cat: no» – e a questo punto nel lettore si fa giocoforza sempre più strada il sospetto per cui l’inventore del web sarebbe quantomeno sordo al richiamo di meme felini che popolano larghe fasce della sua creazione. Qualcuno gli dica che non sa cosa si perde, nel caso.

Dopo aver precisato che il temuto errore 404 non deriva dall’assenza di una stanza 404 all’interno degli uffici in cui lavorava all’epoca della sua proposta («nonsense»), Berners-Lee ha trovato anche il tempo per linkare a un popolare meme che dileggia gli studenti liberal e scherzare sulle sue prime previsioni di espansione del Www: «Certo, più o meno avevo definito con precisione la curva di crescita. Ma non ho fatto tutto giusto – 25 anni fa avevo previsto che mi avrebbero chiesto di fare un AMA su Reddit la settimana prossima, ma viene fuori che è successo oggi. Beh, tutti commettiamo errori».

Come un Frank Herbert che approda su Dune per confrontarsi con il mondo alieno a cui ha dato vita, Tim Berners-Lee si è immerso per qualche ora nell’universo random della rete odierna, quattro lustri dopo aver pensato un sistema che avrebbe cambiato per sempre qualunque aspetto della vita umana. E noi, soprassedendo su quella sua incomprensibile antipatia per la presenza online dei gatti, in fondo non possiamo far altro che ringraziarlo.


 

Nella foto: Tim Berners-Lee pronto a rispondere alle domande degli utenti (via Reddit).