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La dichiarazione dell’Isis sull’uccisione dell’archeologo Khaled al-Asaad

isis palmira

È stato ucciso perché «aveva legami con studiosi cristiani» e «promuoveva l’idolatria». L’Isis ha rilasciato una dichiarazione in cui giustifica l’uccisione di Khaled al-Asaad, l’anziano studioso responsabile del sito archeologico di Palmira, in Siria, il cui corpo decapitato è stato ritrovato nella città moderna, poco distante dal sito.

Alex Thomson, noto corrispondente di guerra della TV britannica Channel 4, sostiene di avere ricevuto il seguente messaggio da rappresentanti dello Stato islamico: «Khaled Asaad era un membro del partito infedele Baath, e aveva legami con studiosi cristiani e sciiti. Inoltre promuoveva l’adorazione delle statue. Dopo averlo arrestato, gli abbiamo offerto la possibilità di pentirsi e giurare fedeltà al Califfato, ma lui si è rifiutato».

Precedentemente, il Guardian aveva riportato che al-Asaad era stato ucciso perché si era rifiutato di rivelare, sotto tortura, dove si trovavano le statue di Palmira, messe in salvo quando lo Stato islamico aveva conquistato la città lo scorso maggio. Secondo il quotidiano, «è abitudine dell’Isis vendere reperti antichi per finanziare le proprie attività»