Attualità

Il premier bébé dalla A alla Z

Alfabeto psicanalitico dello sghignazzante Sarkozy, da Carla Bruni all'orsacchiotto della Merkel

di Michele Masneri

A come Al Waleed bin Talal; principe saudita che ha comprato il castello di Castagneto Po dei Bruni-Tedeschi, nel 2009 per 17,5 milioni di euro.

B come Borini, Marysa, madre di Carla Bruni. “bella, alta, bionda… e molto libera” secondo Gian Piero Bona, autore di L’industriale dodecafonico. Il ‘900 di Alberto Bruno Tedeschi (Marsilio).

C come Ceat, Cavi Elettrici e Affini Torino, fondata nel 1888 da Virginio Tedeschi, che aggiungerà poi il cognome della prima moglie, Orsola Bruni. “Convertitosi alla fede cattolica, fu messo al bando dalla comunità ebraica torinese” secondo Besma Lahouri, Carla, une vie secrète (Flammarion).

D come Dati, Rachida, ministro della Giustizia, molto vicina a Sarkozy, dimessasi nel giugno 2009. Ha avuto una figlia, Zohra, di cui non ha mai voluto rivelare il padre.

E come Eurotrash. Trasmissione di MTV a cui ha partecipato Carla Bruni nel 1996, in cui recensiva alcune guide all’approccio sessuale in diverse lingue. In studio, Antoine de Caunes e Jean-Paul Gaultier.

F come François Hollande, lo sfidante di Sarkozy alle presidenziali del 2012.

G come Giulia (in precedenza, Dalia), nata a Parigi il 19 ottobre 2011.

H come Hotel Ritz, prima residenza dei Bruni Tedeschi a Parigi.

I come In the tube with Carla, documentario-choc su youtube, contiene anche la famosa apparizione a Eurotrash.

L come “La Tere”, Teresa Bello, ex tata di casa Bruni Tedeschi. “Quando arrivai nel castello di Castagneto Po, che era la loro residenza di campagna, la signora Marisa stava preparando Notte nei giardini di Spagna di Manuel De Falla. ‘Che belle mani da pianista, le feci i complimenti.’ ‘No, mia cara, semmai da violinista’, mi corresse (intervista a Stefano Lorenzetto, sul Giornale, 2 marzo 2008).

M come La marcia turca; la suonava la madre Marysa Borini al piano per il risveglio di Carlà bambina.

N Non dite a mia madre che faccio il pubblicitario, lei mi crede pianista in un bordello. Titolo dell’autobiografia di Jacques Séguéla, pubblicitario francese che ha combinato l’incontro tra Carlà e Sarkozy. Già autore delle campagne per François Mitterrand, cui fece limare i canini troppo pronunciati, ritenuti minacciosi in televisione.

O come oro. “Una montagna di oro. Mi ha lasciato una montagna di oro”. Marysa Borini a Gian Piero Bona, a proposito dell’eredità ricevuta dal marito.

P come Panattoni, Milko, primo “baby sequestrato” d’Italia, nel 1973, episodio che avrebbe convinto i Bruni-Tedeschi a trasferirsi a Parigi.

Q come Quelqu’un m’a dit, primo disco inciso da Carlà, 1,2 milioni di copie vendute in Francia.

R come Remmert, Maurizio, padre biologico di Carlà. Sessantatrè anni, residente a San Paolo del Brasile, ha avuto una lunga storia d’amore con Marysa Borini. Era suo allievo.

S come Steiff, l’azienda tedesca produttrice dell’orsetto regalato da Angela Merkel a Sarkozy a margine delle spiritosaggini sull’Italia. Fondata nel 1880 da Margarete Steiff, inventrice dell’orso di peluche (1902).

T come Terminator, il soprannome dato a Carlà da Justine Lévy, figlia di Bernard Henri Lévy, ex compagna di Raphael Enthoven, sottrattole da Carlà (prima fidanzata col padre).

U come Union pour un Mouvement pupulaire, partito del presidente Sarkozy.

V come Visconti, Luchino, amico di Alberto Bruni Tedeschi, spesso ospite a Castagneto Po.

W come Walters, Barbara, protagonista di una celebre intervista a Carla Bruni sull’Abc. Walters: “L’hanno accusata di essere adultera”. Bruni: “non potevo essere adultera, non mi sono mai sposata”. Walters. “Ma andava con uomini sposati”.Bruni: “infatti erano loro gli adulteri”.

Z come zigomi, secondo i detrattori uno dei tratti sospetti del viso di Carlà.