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Un cortometraggio sui migranti scomparsi in Arizona

Marc Silver, documentarista londinese, ha passato l’estate del 2013 sul confine tra Arizona e Messico, uno dei confini più pericolosi del mondo e più illegalmente attraversati da migranti, in direzione degli Stati Uniti d’America.

Dopo il 2000, scrive Silver sul New York Times, c’è stato un drammatico aumento delle morti nel tentativo di attraversare la frontiera illegalmente. I morti sono im maggioranza messicani, ma ci sono anche un buon numero di altre nazionalità americane tra i cadaveri rinvenuti. Dopo l’11 settembre 2001 l’amministrazione Bush ha rafforzato in maniera più che sensibile il controllo statunitense sul confine. Sono state aggiunte guardie nell’ordine delle migliaia, sono state costruite alte recinzioni in quasi tutto il percorso. Il risultato non ha scoraggiato i migranti, che per cercare di attraversare nelle zone non recintate devono avventurarsi in terreni poco sicuri.

Recentemente, si legge nell’articolo del New York Times, le statistiche hanno mostrato una diminuzione degli ingressi illegali negli Stati Uniti, ma lo stesso Silver scrive che le morti sembrano non diminuire. Nei primi 8 mesi del 2013, 116 corpi o resti di corpi sono stati trovati in Arizona, anche se si suppone che i morti effettivi siano molti di più. Dal 1990 sono stati almeno 2.200 i cadaveri di migranti rivenuti. Silver ha realizzato il seguente corto, Bodies on the border, seguendo i tentativi di identificazione dei cadaveri.

Marc Silver dopo i suoi viaggi in Arizona ha realizzato un documentario, Who Is Dayani Cristal?, presentato al Sundance Festival 2013 dove si è aggiudicato il Cinematography Award for World Cinema (Documentary).

 

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