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La nuova ondata di terrorismo in Russia

Quando, qualche mese fa, Putin ha deciso di bombardare la Siria, molti analisti hanno paventato il rischio di ritorsioni terroristiche. Ora che il recente incidente del Metrojet russo, come spiegavamo la scorsa settimana, può essere ricondotto a un attentato, lo stato d’allerta si è notevolmente alzato.

Per questo motivo, tutti i voli da e per l’Egitto sono stati momentaneamente bloccati, in una misura cautelare che potrebbe protrarsi per parecchio tempo. «Dobbiamo far suonare gli allarmi, c’è stato un incremento significativo nel livello di rischio. Se il problema terrorismo in passato era solo locale, adesso si è espanso a diverse regioni», ha detto a Bloomberg Rizvan Kurbanov, parlamentare ed ex vicepremier del Dagestan, una delle zone storicamente più difficili del territorio russo. Bloomberg riporta anche che, stando a un rapporto dei servizi di sicurezza russi, le persone sospettate di terrorismo in Russia sono presenti in 77 delle 85 regioni dello Stato, e al momento secondo alcuni stanno cercando di attivare cellule finora dormienti. Nel Caucaso settentrionale ad esempio, secondo Grigory Shvedov, che gestisce il Caucasian Knot, «almeno 10 gruppi locali hanno giurato fedeltà all’IS ». La politica di Putin secondo Bruce Riedel, fellow al Brookings Institute, «ha posto un gigantesco mirino sulla schiena di ogni turista, uomo d’affari o diplomatico russo».

Ma come può fare Mosca ad arginare questa emergenza? «Dovremmo condurre una guerra anche ideologica, specialmente su Internet, contro il reclutamento. Sappiamo bene come distruggerli e come poterli anticipare, nonostante questo stiamo facendo troppo poco per combattere la loro ideologia», ha dichiarato Kurbanov.