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Sussurrare all’orecchio di Vincent van Gogh

Vincent van Gogh si tagliò mezzo orecchio sinistro in preda alle allucinazioni, con lo stesso rasoio con cui aveva tentato di aggredire Gauguin. Oggi, a più di un secolo di distanza da quell’episodio, c’è chi ha cercato di ricostruire quell’orecchio, utilizzando gli stessi geni del pittore olandese.

Si chiama Diemut Strebe l’artista tedesca che ha utilizzato alcune cellule di Leuwe van Gogh, discendente del fratello dell’artista, Theo, per rigenerare con una stampante 3D la forma del celebre orecchio.  Fino al sei giugno l’opera sarà esposta al Center for Art and Media di Karlsruhe, Germania, dove i visitatori potranno parlare e fare domande all’organo ricostruito attraverso un microfono. La prossima tappa dell’esposizione potrebbe essere New York.

Strebe ha spiegato all’Associated Press che avrebbe preferito utilizzare direttamente il Dna di van Gogh, ma i ricercatori hanno scoperto che il materiale genetico ritrovato in una delle sue lettere non gli apparteneva: «Il postino all’epoca fece confusione», ha commentato scherzando Strebe.

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