Cose che succedono | Attualità

Sull’ascesa di Twitter nei confronti di Facebook

Quest’estate era circolata la voce secondo cui Twitter aveva superato Facebook come fonte di visitatori per i siti di news. In realtà, il social network fondato da Mark Zuckerberg, forte dei suoi 800 milioni di iscritti, rimane ancora una fonte di contatti inesauribile per il giornalismo online (e non solo) con cifre sette volte superiori a quello dei cinguettii. Una bugia, quindi, ma solo a metà. In molti hanno infatti notato come il sito di microblogging si stia imponendo nel dibattito politico-giornalistico in modo sempre più incisivo. Anche nel nostro Paese abbiamo avuto segnali di questa trasformazione: appena la settimana scorsa, Franco Bechis ha fatto impazzire le borse con un paio di tweet sulle dimissioni di Berlusconi, dimostrando a tutti il potenziale di quei 140 caratteri.

Con i suoi 200 milioni di utenti, Twitter è una realtà minore, se paragonata a Facebook. Eppure è sempre più decisiva nel mondo professionistico e specializzato. Per dimostrarlo, il blog Monday Note ha preso ad esempio un articolo del Wall Street Journal dal un numero di “like” relativamente basso, specie per un post consultabile gratuitamente all’interno di un sito protetto da paywall. Eppure il pezzo aveva avuto un enorme successo di diffusione (140 mila indicizzazione su Google). Com’era stato possibile? Grazie a Twitter: l’articolo era stato twittato “appena” 392 volte ma, pare, nel mondo giusto e dagli utenti giusti.

Twitter connette persone che hanno interessi in comune: una condivisione in quel sito comincia a valere molto di più rispetto una su Facebook, una terra dove gli share e i like si perdono in un oceano sterminato. C’è anche un altro dettaglio di cui tenere conto: Walt Mossberg, l’autore dell’articolo, è una star dei tweet, con  circa 267 mila follower.