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Se 24 miliardi di dollari vi sembrano pochi

Tutto è iniziato come un disguido.  A un certo punto – ormai più di una settimana fa – il network di Playstation (PSN); la piattaforma su cui si davano quotidianamente appuntamento per giocare online milioni di appassionati gamer da tutto il mondo ha accusato un malfunzionamento: la rete, di fatto, era saltata. Niente più sfide a Fifa tra persone sparse sui cinque continenti, niente più missioni a Call of Duty con squadre composte da cinesi, americani, russi, italiani e brasiliani. Sulle prime i più se ne sono fatti una ragione, salvo poi, col protrarsi del guasto per svariati giorni, iniziare a lamentarsi e ad accusare i più comuni sintomi di astinenza da gioco. Ora si scopre che la faccenda potrebbe essere molto più seria e che dietro al “disguido” potrebbe non esserci un semplice guasto ma un vero e proprio attacco informatico che non avrebbe semplicemente interrotto le “comunicazioni” ma rischia di aver rubato dati, anche bancari, a un numero di persone imprecisato: potenzialmente oltre 70 milioni (tanti sono gli abbonati al servizio).

E c’è già chi fa i conti in tasca a Sony, che potrebbe – secondo la stima di Forbes – trovarsi a dover rispondere per un danno di 24 miliardi di dollari.

Ma c’è anche chi, giustamente invita alla prudenza sulle cifre, come il sito Kotaku, una delle maggiori risorse online sul gaming; il quale fa giustamente notare che:

The mathematicians at Forbes have put a worst-case scenario price tag on the breach: $24 billion USD. That gargantuan figure was derived by multiplying the number of PlayStation Network accounts (77 million) by the “cost of a data breach involving a malicious or criminal act,” which according to the Ponemon Institute, averaged $318 last year. Of course, not every PSN account has current credit card data or accurate personal information attached to it, meaning the actual figure would likely be much, much less.

In ogni caso, comunque si chiuda questa vicenda, un bel danno per l’immagine e per il credito di fiducia del servizio PSN. E non a caso, in Giappone dove la Sony e la Playstation rappresentano una percentuale non trascurabile del PIL; il caso è ormai una notizia di prima pagina; come e più di Fukushima.