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Perché l’Academy non vuole Sasha Baron Cohen agli Oscar?

Dopo Borat e Brüno, l’attore comico Sasha Baron Cohen sta lanciando il suo nuovo film, The Dictator, sulla vita di un bizzarro dittatore mediorientale la cui estetica ricorda non poco quella di Gheddafi. Cohen sta da tempo giocando con il suo alter ego à la Saddam Hussein (ha perfino fatto le condoglianze al Popolo nordcoreano in occasione della morte di Kim Jong Il, con uno spassoso – e finto – comunicato stampa) e ciò ha pare aver impaurito l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, che organizza gli Oscar. Secondo quanto riportato dal blog di insider hollywoodiani Deadline, l’Academy avrebbe comunicato a Cohen di essere pronta a non garantirgli il biglietto per la serata qualora volesse presentarsi vestito da dittatore. “A meno che non gli assicuriamo che sul red carpet non succederà nulla di divertente, l’Academy non ammetterà Sasha Baron Cohen”, ha spiegato la Paramount Pictures, che distribuisce il film.

La notizia ha sollevato un polverone, tale da costringere gli organizzatori degli Oscar a dichiarare a The Hollywood Reporter: “Non lo abbiamo censurato, stiamo solo aspettando di capire cosa vuol fare”.

E così, tra scandalo e divertimento, prosegue la promozione del prossimo film dell’autore di Borat, che pare in grado di attirare l’attenzione dei media anche senza volerlo. Quanto all’Academy, si tratta di un precedente poco simpatico, quello di voler “censurare” un attore ancora prima che possa compiere azioni disdicevoli. Come ha scritto Nikki Finke su Deadline, gli organizzatori della serata “hanno deciso di comportarsi da dittatori nei confronti del protagonista di The Dictator. Ugh”.