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Prada svelata
Il Gruppo Prada ha lanciato il 14 dicembre il sito csr.pradagroup.com, in cui la sigla iniziale sta a significare “Corporate Social Responsibility”, il che vale a dire, insomma, che il sito contiene un sunto di tutti gli aspetti della compagnia milanese al di fuori della produzione di moda. Un modo per rendersi più trasparenti e mostrare al pubblico le ricadute positive che nascono ogni anno dall’attività di Prada.
I numeri sui dipendenti, ad esempio: sono 12.173, di cui il 64% sotto i trent’anni, e il 62% di sesso femminile, provenienti da 44 diversi Paesi del mondo. Oppure i progetti più “laterali” curati dal Gruppo Prada: il restauro della Galleria Vittorio Emanuele a Milano, conclusosi nella primavera del 2015; la tutela dell’ambiente, la riduzione delle emissioni, l’attenzione al riciclo; la Fondazione Prada, aperta nel maggio 2015 a Milano, disegnata da Rem Koolhas su un terreno di 19.000 metri quadri; e molto altro, suddiviso tra le sezioni “lavoro”, “territorio” e “cultura”.
«I principi guida che hanno da sempre ispirato il Gruppo Prada sono la bellezza, la creatività e l’eccellenza nella qualità: la natura e l’umanità sono il fondamento di tali principi. Il rispetto dell’ambiente e della persona è alla base del nostro lavoro, in ogni circostanza, all’interno dell’azienda e nelle relazioni con i nostri partner, i fornitori, i clienti, le istituzioni» ha detto Carlo Mazzi, il presidente del Cda di Prada Spa. «Questi sono i valori alla base del nostro agire, che non potrebbe realizzarsi se non tramite l’insostituibile contributo di tutte le persone che quotidianamente collaborano con noi, la nostra forza», si legge nel comunicato dell’azienda».
Prada, una delle maggiori eccellenze italiane nel mondo, nel 2013 ha fatturato 3,587 miliardi di euro.
