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Sampling e copyright, prima e dopo la morte di MCA dei Beastie Boys

 

La copertina di "Paul's Boutique" (1989)

 

Venerdì scorso Adam Yauc, in arte MCA del trio hip hop Beastie Boys, è morto di cancro a 47 anni. Nello stesso giorno il gruppo è stato denunciato per violazione dei diritti d’autore dai Trouble Funk, band che li ha accusati di aver utilizzato parti di alcuni loro brani (“Shadrach,” “Car Thief” e “Hold it Now Hit It”) in due album, Paul’s Boutique e Licensed To Ill.

Il fatto che questi LP risalgano rispettivamente al 1989 e al 1986 non ha fermato i legali della band e rappresenta un ottimo spunto per parlare dell’arte del sampling (il campionamento) e del suo sviluppo nel corso degli anni. Sviluppi musicali, tecnologici. Ma soprattutto legali. Oggi, infatti, sarebbe impossibile mettere in commercio un album come Paul’s Boutique, capolavoro che ha fatto scoprire l’hip-hop a milioni di persone. Sarebbe illegale. Gli anni ’80 sono stati infatti quelli del fiorire e della diffusione del sampling, nata come tecnica live e poi arrivata in studio di registrazione. Sul citato album dei Beastie Boys, per esempio, ci sono circa 300 campioni musicali presi da moltissime canzoni, per i quali non è stato versato un dollaro a nessuno. Una cosa che allora era possibile fare perché, racconta Slate, all’epoca c’era una zona grigia dal punto di vista legale e nessuna legge vietava esplicitamente questa pratica.

I primi guai sono cominciati proprio alla fine degli Anni ’80 e l’inizio dei ’90, quando una serie di processi (legati soprattutto all’utilizzo di sample su brani d’enorme successo come M.C. Hammer e Vanilla Ice) crearono i precedenti necessari per limitare il campionamento e mettere dei paletti in un’arte in cui la libertà è tutto. Era nata quella che il magazine online definisce “una stupida giurisprudenza”

Il sampling è un processo creativo, un’arte di cui Beastie Boys conoscevano tutti i segreti e che è strangolata da una regolamentazione ottusa e troppo severa. Il blog Paid Content ha proposto di scrivere una legge sul copyright che sia più giusta e meno ottusa, proprio in onore di MCA.