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La vedova Schifani e Ciancimino Jr

Diciannove anni fa esatti si consumava tragicamente la strage di Capaci, quella in cui furono fatti saltare in aria il giudice Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta. Vi ricordate la vedova dell’agente Schifani, morto in quell’occasione? Quella che, appena ventiduenne, durante i funerali disse in lacrime ai mafiosi: “io vi perdono però vi dovete mettere in ginocchio?”

Oggi rilascia un’intervista a Felice Cavallaro sul Corriere in cui denuncia tutto il proprio sdegno e il proprio dolore per la piega che ha preso un certo tipo di antimafia. E in particolare per la vicenda Ciancimino Junior, che rivela di aver incontrato in aeroporto lo scorso dicembre. Fra le tante cose che Rosaria Schifani dice sulla vicenda, c’è questa:

…Mi sono quasi affidata a lui invece di ignorarlo…Perché l’ho fatto? Sono caduta nella trappola. Ma ce l’ho soprattutto con chi mi ha fatto credere che quel furfante fosse davvero affidabile. Lo vedevo protetto dalla polizia, coccolato dai magistrati, all’università accanto a Salvatore Borsellino, osannato nelle trasmissioni televisive, sui palchi della politica, persino a Verona con gli uomini di Di Pietro e, qualche settimana fa, in comunella con i giornalisti antimafia al convegno di Perugia…

Per poi concludere così:

Non sono più sicura di niente. Ma è assurdo che tanti magistrati fossero invece sicuri di Ciancimino. Ci servono eroi vivi in questo Paese. Ma eroi alla Ninni Cassarà. Inquirenti come lui che facevano indagini serie. Anche con gli infiltrati per scavare e scoprire. Non solo affidandosi a pentiti infidi, alle parole, a mafiosi pagati con stipendi certo superiori al mio. Ci pensino i magistrati che vanno ai convegni, in tv, a presentare libri. La mia diffidenza di sempre mi porta a pensare che tanti cercano un po’ di visibilità per se stessi. Anche a costo di usare un personaggio dubbio e ambiguo. E ci sono caduta anch’io. Ma lo Stato non dovrebbe metterci in condizioni di diventare creduloni, con le cicatrici che ci portiamo addosso.

Dedicare spazio alla vicenda, fare chiarezza, soprattutto da parte di chi ci ha presentato Ciancimino Junior sotto forma di custode delle verità occulte di questo Paese e ora ignora bellamente il tutto, sarebbe un bel modo per onorare la triste ricorrenza.