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La copertura mediatica di Boston (infografica)

Dagli errori marchiani del New York Post alle indagini “social” degli utenti di Reddit: un’infografica riassume la copertura dei media della tragedia della maratona di Boston, dove lunedì scorso 3 persone hanno perso la vita e più di 170 sono rimaste ferite, al bilancio attuale.

La linea del New York Post rimarrà l’esempio di come un giornalismo incauto può condurre alla diffusione di notizie completamente errate. Il quotidiano di proprietà di Rupert Murdoch, infatti, inizialmente ha riportato che le vittime accertate erano 12, contrariamente a quanto sostenuto da tutte le altre fonti d’informazione. Nei giorni seguenti, poi, ha dato risalto a tesi investigative sbilenche – fra tutte quella del ragazzo saudita, presunto sospetto tenuto in custodio all’ospedale di Boston; in realtà si trattava di una delle persone danneggiate dall’attentato. Il clamore intorno alle false rivelazioni della testata è stato tale che lo stesso Murdoch è intervenuto su Twitter per difendere la sua pubblicazione.

Su Reddit, invece, alcuni utenti hanno iniziato a postare messaggi in cui uno studente della Brown University veniva sospettato di essere l’autore della strage. Accertata la disinformazione, è toccato all’FBI diffondere le foto dei veri ricercati per calmare le acque.

Sul Detroit Free Press, il più grande quotidiano della metropoli del Michigan, hanno pensato bene di pubblicare una meticolosa infografica dedicata alla realizzazione di una bomba a partire da una pentola a pressione. All’eccesso di dettagli hanno fatto seguito proteste e commenti che sottolineavano come l’iniziativa, forse, potesse essere un po’ fuori luogo. L’editore si è scusato e ha ammesso di aver fatto un errore.

In mezzo a queste mancanze e imprecisioni (per limitarci agli eufemismi), una menzione d’onore positiva va però a Gawker: il blog newyorchese è riuscito nell’impresa di identificare il vero account Twitter di Dzhokhar Tsarnaev, il più giovane dei fratelli ceceni che si sospettano essere coinvolti nell’attentato di Boston. Data la quantità di profili fake spuntati come funghi nelle ore seguenti il fatto, non dev’essere stato affatto facile.

Cliccando sull’infografica qui sotto  potrete vedere la copertura dei principali media, dall’Associated Press a Reuters, dal Boston Globe a Fox News.

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