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Kony2012, stanotte è la “cover night”

Dopo settimane di umanitarismo hipster, polemiche, insulti, difese, e anche un tizio che corre completamente nudo per strada, dà di matto, parla da solo (questo tizio è il fondatore di Invisible Children, Jason Russell), è arrivato il momento. La campagna KONY2012 toccherà il suo culmine, secondo il video che mezzo mondo ha cliccato, proprio stanotte. Sabato 21 aprile l’America (o il mondo?) dovrebbe risvegliarsi davanti a città tappezzate da manifesti rossi e blu, con la brutta faccia del sanguinario guerrigliero ugandese (la parte di video che simula la Cover Night, a 26’45”, ricorda tanto il “celebrate originality” di Adidas, uhm).

La posterizzazione di Joseph Kony non è piaciuta a molti ugandesi, a cui è sfuggita la coolness e la advertising strategy di Invisible Children, o comunque sostenendo il punto, per certi versi molto fondato, che non è pubblicizzando una faccia che si risolverà il problema. Ribadiamo velocemente i punti per i quali l’operazione KONY2012 è quantomeno poco trasparente: Invisible Children non è una Ong, anzi i suoi fondatori guadagnano uno stipendio niente male. I dati diffusi a proposito di Kony e del suo esercito (uccisioni, bambini reclutati, eccetera) sono definiti da molti esperti “manipolati” a proprio favore. L’Esercito di Liberazione del Popolo del Sudan, che Invisible Children vuole appoggiare, non è propriamente una congrega di santi: è accusato di razzie e stupri.

In più, Jason Russell e Jedidiah Jenkins, due pezzi grossi dell’associazione, sono recentemente caduti in situazioni più che imbarazzanti, per due che dovrebbero salvare l’Africa. Il primo, strafatto e fuori di testa, è già stato citato. Il secondo è stato ripreso, alticcio, mentre ride davanti a una webcam dicendo «ci hanno dato un milione di dollari, adesso noi ce lo teniamo!» (ne parla Violetta Bellocchio qui).

Qualcosa ci dice che la Cover Night non andrà come se la aspettavano i loro ideatori.