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Tutti i colori di Infinite Jest
L’artista Corrie Baldauf ha cominciato il suo Infinite Jest Project nel 2013 come uno studio sull’ossessione umana e letteraria: la scelta dell’enorme opera di David Foster Wallace non è stata casuale, essendo un libro lunghissimo che aveva provato a leggere molte volte, bloccandosi o rinunciando ogni volta. Da qui l’ossessione per l’opera e il desiderio di completarla. Per aiutarsi nell’impresa, Baldauf ha cominciato a segnare ogni riferimento ai colori contenuto nel libro con un segnalibro colorato: essendocene circa 2600, il suo lavoro di segnalazione è presto diventato un’opera a se stante che ha trasformato il tomo in qualcos’altro.
L’ossessione per il libro e i suoi colori si è acuita nel corso della lettura, quando Baldauf si è resa conto di non voler smettere di segnare i riferimenti ai colori nemmeno dopo la 200esima pagina, e ha continuato a farlo fino alla fine del libro. Dopo aver terminato Infinite Jest, l’ha ricominciato da capo, questa volta facendo un live-tweeting della sua lettura; attualmente è impegnata in una terza lettura, anch’essa a sfondo cromatico. Il suo rapporto con il libro, ha spiegato al sito Hyperallergic, è presto diventata una forma di dipendenza, un’ossessione letteraria per un libro sulle ossessioni umani. Ha promesso che lo leggerà per una terza volta e poi basta, passerà ad altro. «Anche se questo», ha concluso scherzando, «è il genere di cose che dicono tutte le persone con problemi di dipendenza».