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Il primo film proiettato alla Casa Bianca compie 100 anni

Sono passati 100 anni dalla prima proiezione di un film alla Casa Bianca. Il film in questione era The Birth of a Nation di D.W. Griffith. Ed era un film… un tantino razzista.

La trama si svolge prevalentemente nella Carolina del Sud, prima e durante la Guerra Civile (1861-1865). Originariamente intitolato The Clansman il film raccontava le vicende storiche del periodo — ossia la guerra civile, la sconfitta del Sud, l’abolizione della schiavitù, la ricostruzione post-bellica e la nascita del Ku Klux Klan — attraverso le storie di due famiglie, una pro-schiavitù e l’altra contraria.

Generalmente classificato nel genere “epica di guerra”, è un film muto e in blackface, ossia dove attori bianchi interpretavano personaggi neri dipingendosi il viso (cosa che oggi sarebbe percepita come un insulto).

Uscito nelle sale l’8 febbraio del 2015 e proiettato alla Casa Bianca dieci giorni più tardi su richiesta del presidente Wilson, il film fu criticato già allora perché metteva in cattiva luce la fine della schiavitù, rappresentando gli schiavi liberati come stupidi, interessati solo al sesso (con le donne bianche), e soprattutto pericolosi. Mentre i fondatori del Ku Klux Klan erano rappresentati come persone che volevano difendere le loro famiglie.

Finito a lungo nel dimenticatoio, The Birth of a Nation aveva tornato a fare parlare di sé nel 2013, in occasione dell’uscita del film di Tarantino Django Unchained, che affrontava temi simili da una prospettiva diametralmente opposta. In quell’occasione il New Yorker pubblicò una recensione (assai tardiva) di  The Birth of a Nation definendolo un film storicamente falso, razzista, ma anche esteticamente molto bello.

Potete vederlo tutto qui. Ma vi avvertiamo: sono più di tre ore.

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