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Il mercato del lavoro visto dagli ex delinquenti

Una delle tante avversità che chi ha avuto problemi con la legge, come si dice in gergo, è costretto ad affrontare riguarda il reinserimento nel mondo del lavoro. Trovare un’occupazione spesso, infatti, dipende anche dalla buona volontà del datore di lavoro di turno, ovvero dalla sua propensione a non farsi influenzare dal passato burrascoso dell’applicante.

Per sottolineare questo tipo di difficoltà incontrate dagli ex criminali, l’agenzia di comunicazione londinese Leo Burnett ha ideato una campagna commissionatagli dall’organizzazione benefica Business In The Community. La pubblicità, stampata su alcuni dei giornali britannici a maggiore diffusione nazionale, presenta tre diversi curriculum vitae. Questi cv, seppure a prima vista si presentino come perfettamente normali, nascondono fra le proprie righe i più diffusi pregiudizi di cui sono vittime gli ex detenuti («It’s all good. In fact, she seems ideal. Then you spot it. A few words just before her employment history which say she’s been inside», si legge nel cv di una finta candidata).

In fondo all’inserzione è presente un link al sito dell’istituto di beneficenza che promuove una petizione per rimuovere la casella relativa alle condanne criminali dalle candidature lavorative.

 
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