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Il co-pilota della Ethiopian Airlines che si è auto-dirottato

Nelle prime ore di questa mattina un Boeing 767-300 che trasportava 202 passeggeri è stato dirottato all’aeroporto di Ginevra, in Svizzera. Il volo della Ethiopian Airlines era partito da Addis Abeba ed era diretto a Roma, prima del dirottamento. Anzi, dell’auto-dirottamento.

È avvenuto tutto in modo non violento. Il resoconto degli eventi è di Robert Deillon, direttore dell’aeroporto: quando il primo pilota è uscito dalla cabina per andare alla toilette, il co-pilota, un trentenne etiope, si è chiuso dentro la stessa cabina. Ha così modificato la rotta del mezzo per atterrare alle 6 del mattino nella città Svizzera. Calatosi fuori dall’aereo con una corda, si è consegnato alla polizia presente sulla pista, denunciandosi, e spiegando successivamente le motivazioni del gesto: voleva richiedere asilo politico.

I passeggeri, secondo la polizia, non si sono accorti del dirottamento. Successivamente sono stati uno a uno, con le mani sopra la testa, dall’aereo ai veicoli sulla pista.

Matthew Keys, ex social media editor di Reuters, ha caricato su Internet una registrazione delle comunicazioni, ovvero della richiesta di asilo, tra la torre di controllo svizzera e il co-pilota etiope. Non dovrebbero esserci dubbi sulla veridicità, ma per correttezza va detto che non è ancora stata autenticata.

Un tweet dell’account @flyradar24 mostra la mappa della rotta del Boeing prima dell’atterraggio.

Il co-pilota è stato arrestato. Il procuratore generale ginevrino, Olivier Jornot, ha dichiarato che rischia fino a 20 anni di carcere.

 

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