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E se per sfuggire dalla Nsa portassimo i nostri dati in mare aperto?

HavenCo, come suggerisce il nome, è un servizio di data haven – ovvero che promette di mantenere la segretezza dei dati affidatigli dai suoi utenti, senza ogni genere di grattacapo sul piano legale. Già fondato e fallito nei primi anni Duemila, la particolarità di HavenCo è tuttavia la sua origine.

Il territorio privacy-friendly e al di fuori delle giurisdizioni che ha lanciato il servizio si chiama Sealand, e consiste di una vecchia fortezza marittima costruita durante la Seconda guerra mondiale per proteggere le coste britanniche al largo di Harwich, nell’Essex. Nel 1967 Paddy Roy Bates, titolare di una radio pirata, l’ha occupata e l’ha dichiarata uno Stato indipendente.

Attualmente sulla piattaforma vivono gli eredi di Paddy, che usano titoli nobiliari per riferirsi al loro status di governanti de facto della struttura arrugginita. Lo Stato – se vogliamo chiamarlo così – non è stato tuttavia ancora formalmente riconosciuto da nessuna nazione, anche se ha una propria bandiera (finita persino sulla cima dell’Everest), uno stemma, qualche squadra sportiva dilettantistica e un proprio sito ufficiale che, tra le altre cose, promuove il turismo a Sealand.

HavenCo, tramite un sistema che si basa su tecnologie quali i virtual private network e i servizi di routing – ovvero tecnologie che permettono l’anonimato nella trasmissione dei pacchetti di dati che costituisce la base del funzionamento della rete Internet – promette di mantenere al sicuro i dati dei propri utenti (a iniziare dai delusi dall’NSA americana). A meno che chi la pensa diversamente non sia disposto a nuotare per sei miglia al largo di Suffolk, è possibile che la promessa venga mantenuta.

Come spiega Mother Jones, il progetto iniziale non era decollato per via di timori della famiglia reale, che temeva che un programma di trasmissione illegale di DVD complicasse i rapporti diplomatici col Regno Unito. In altre parole, «l’idea è dare alle persone gli strumenti per inviare e immagazzinare documenti con praticamente tutti i livelli di sicurezza attualmente disponibili, e poi far decidere a loro quanto vogliono essere paranoici». Con le parole del principe James Bates: «Sealand ha sempre avuto il vanto della sua libertà».

Il nuovo HavenCo si basa su quattro standard fondamentali: i VPN, che creano reti private sfruttando quelle pubbliche, lo storage di file sicuro, quello, più decentralizzato e open-source, detto LAFS (Least-Authority File System) e il sistema di web proxy.

 

Nell’immagine: una veduta di Sealand