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Giornalista della Bbc è nei guai per avere twittato un fake

Avvertenza: questo è l’ultimo capitolo di una discussione già archiviata come “Cari giornalisti, ecco come non usare Twitter, specie se state lavorando in una zona di conflitto su cui sono puntati i riflettori di mezzo mondo.” Potete leggere il primo qui e, già che ci siete, dare un’occhiata al prequel qui.

Jon Donnison è un giornalista della Bbc, che ha coperto il conflitto di Gaza per l’emittente inglese: potete vedere uno dei suoi servizi qui e seguirlo su Twitter @JonDonnison.

Domenica 18 novembre Donnison ha ritwittato una fotografia di una bambina ferita, messa in circolazione da un altro utente di Twitter e descritta come una bambina palestinese vittima dei bombardamenti israeliani. Donnison aggiunge il commento: “heartbreaking”. Subito però qualcuno si accorge che la foto è un fake: quella bimba esiste, è stata ferita in guerra, ma in Siria, non in Palestina.

Il giorno dopo il giornalista ha twittato una rettifica ed eliminato il tweet precedente. Infatti la ragione per cui lo screenshot che vedete sopra è vecchio, è che da un recente controllo della timeline di Donnison quel tweet risulta cancellato (la foto preferiamo non pubblicarla, ma per chi vuole vederla, la fonte originale è questo sito arabo).

Incidente chiuso, dunque? In realtà no. Perché a più di una settimana di distanza l’Ufficio per la Stampa del governo israeliano ha convocato Donnison per rendere conto di quel Tweet. Pare il suo permesso stampa potrebbe essere revocato.

Resta da chiedersi, insomma, se twittare (anzi, ritwittare) un fake, e peraltro dal proprio account privato, costituisca una violazione del codice etico di un giornalista. Intanto, alcune testate e network stanno mettendo a punto vere e proprie “Twitter guidelines”. Parola d’ordine: andarci piano.

@annamomi