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David Bowie, l’uomo che ha cambiato la fantascienza

«David Bowie, l’uomo che ha cambiato la science fiction». In occasione della scomparsa della rockstar, all’età di 69 anni, il sito io9 ha deciso di ricordarlo con un omaggio alla sua influenza sulla fantascienza. «La prima hit di Bowie, “Space Oddity”, lo ha consacrato non soltanto come un artista che cantava di argomenti fantascientifici, come il viaggio nello spazio, ma anche come qualcuno che rappresentava il disagio dell’umanità nei confronti del cosmo», scrive Charlie Jane Anders.

«Il più grande contributo di Bowie alla fantascienza era la combinazione di pathos e dissociazione che si avverte in molte delle sue canzoni. Il suo album Ziggy Stardust and the Spiders from Mars, una rock opera, racchiude in sé l’apocalisse, l’androginia e gli eccessi», scrive la giornalista.

«Bowie è anche apparso nel film The Man Who Fell to Earth», prosegue Anders, «impersonando una delle rappresentazioni più inquietanti e psicologicamente complesse di un alieno mai comparse sullo schermo»

Nell’immagine: una mostra su David Bowie al Martin Gropius Bau di Berlino, maggio 2014 (foto di Christian Marquardt/Getty Images)