Cose che succedono | Attualità

Quante persone uccidono i vulcani ogni anno?

L’eruzione del vulcano del Fuego, in Guatemala, ha provocato almeno 25 morti. Il vulcano, che si trova a una quarantina di chilometri dalla capitale, è eruttato domenica, verso le cinque del pomeriggio dell’ora locale: secondo alcuni esperti si tratta dell’eruzione più violenta dal 1974. Secondo quanto si è appreso finora, ci sono state almeno 25 vittime e almeno 300 feriti, soprattutto nei due villaggi più vicini, El Rodeo e San Miguel Los Lotes, mentre sono state sfollate almeno tremila persone. Secondo l’Associated Press, la lava ha raggiunto alcune abitazioni prima che gli abitanti potessero fuggire e alcune famiglie sono rimaste letteralmente sepolte.

Quante persone uccidono i vulcani ogni anno? E di cosa si muore, esattamente, quando si è vittima di un’eruzione vulcanica? Uno degli studi più seri e approfonditi sul tema è stato pubblicato lo scorso anno sulla rivista scientifica Journal of Applied Volcanology. La prima autrice, Sarah K Brown, è una vulcanologa dell’università di Bristol, in Inghilterra, che è affiancata da quattro colleghi. Lo studio ha preso in esame tutti i record storici tra il 1500 e il 2017: in quei 517 anni sono state documentate le morti di circa 278 mila persone uccise dai vulcani (per la precisione: 278.368). Come fa notare un blog di divulgazione scientifica, questo significa che, in media, negli ultimi 500 anni sono morte quasi 540 persone all’anno per causa dei vulcani (a volere essere precisi, la media annuale è di 538,4). Nella stragrande maggioranza si tratta di abitanti locali, anche se non mancano casi di turisti, scienziati e soccorritori che hanno perso la vita in questo modo.

Quanto alla causa specifica della morte, lo studio elenca le seguenti, in quest’ordine: colate piroclastiche, cioè il flusso ad alta velocità di materiale magmatico; gli tsunami causati dalle eruzioni; i lahar, cioè una colata di fango misto a materiale magmatico; il tefra, cioè l’insieme dei materiali piroclastici, che uccidono «facendo collassare tetti, provocando asfissia o seppellendo»; le bombe di lava, che sono esattamente quello che il nome suggerisce, cioè gocce di lava che vengono scagliate dal vulcano e che durante il tragitto si solidificano, e che uccidono chi ha la sfortuna di trovarsi nel luogo d’impatto; il flusso di lava, cioè quando la lava scorre più lentamente rispetto alle colate piroclastiche, ma che può essere letale quando le vie di fuga sono bloccate. Poi c’è l’emissione di gas, che può uccidere o creare altre problemi di salute anche non durante le eruzioni.

 

Nell’immagine: l’eruzione del Kilauea (Hawaii) il 26 maggio 2018 (Mario Tama/Getty Images)