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Il volo MH370 è stato inabissato di proposito?

«Qualcuno ha fatto volutamente planare l’aereo nell’oceano», ha detto l’esperto di incidenti aerei Larry Vance, apparso nella versione australiana del programma televisivo 60 Minutes per parlare del disastro del volo MH370 di Malaysia Airlines (com’è noto, il Boeing 777 era scomparso dai radar l’8 marzo del 2014).

Vance, impiegato del Canadian Aviation Safety Board con alle spalle oltre 200 indagini su voli scomparsi, ha aggiunto che l’erosione lungo il bordo di una parte dell’ala recuperata proverebbe l’ipotesi di un’atterraggio controllato. La sua squadra sta ora indagando per capire se l’aereo è stato effettivamente pilotato nei momenti precedenti allo schianto.

L’aeromobile era partito da Kuala Lumpur, in Malesia, e dopo poco più di sei ore sarebbe dovuto atterrare nell’aeroporto di Pechino, in Cina. Circa due ore dopo la partenza il velivolo ha cambiato rotta, e invece di proseguire verso nord ha virato verso ovest. Da quel momento l’aereo, che trasportava oltre 230 persone tra passeggeri e personale dell’equipaggio, è completamente sparito.

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Il 22 luglio del 2014 i ministri dei Trasporti di Cina, Indonesia e Australia hanno dichiarato che in caso di mancati sviluppi avrebbero interrotto le ricerche del relitto alla fine di quell’anno, causando proteste tra le famiglie delle vittime. L’indagine ha coperto finora una striscia di mare dell’Oceano Indiano di circa 110 mila chilometri quadrati, e resta ancora da esaminare un’area di circa 10mila chilometri quadrati. In seguito alle dichiarazioni di Vance, però, c’è chi ipotizza che il relitto potrebbe trovarsi in una zona più a sud rispetto a quella in cui è stato ricercato finora.

In testata: l’ombra di un velivolo utilizzato nella ricerca del Boeing 777 scomparso (Rob Griffith/Getty Images).