Cose che succedono | Attualità

Chi è Tyler Mitchell, il primo fotografo di colore a scattare una cover di Vogue

Il prossimo numero di Vogue, quello di settembre 2018, costituirà un primato storico, presentando al mondo la sua  prima copertina scattata da un fotografo di colore. Il numero di settembre di Vogue non è un numero qualunque, tanto che gli è stato dedicato il documentario The September Issue, che segue Anna Wintour durante la preparazione dell’uscita più importante dell’anno (se non l’avete ancora visto, è disponibile su Netflix). L’Huffington Post ha citato una fonte secondo la quale la copertina verrà scattata da Tyler Mitchell, un giovanissimo fotografo scelto personalmente da Beyoncé, che sarà la protagonista del numero. Nella storia di Vogue esiste già una copertina a lei dedicata, scattata da Mario Testino nel 2015 (a guardarla oggi – qui sotto – sembra già preistorica). Secondo quanto riportato dalla fonte, questa volta Anna Wintour ha lasciato a Beyoncé una libertà creativa senza precedenti.

È senz’altro entusiasmante che un fotografo come Mitchell possa occuparsi della copertina della prestigiosa rivista: essendo Vogue nato nel 1892, pare assurdo che in 126 anni non sia mai capitata la possibilità di far scattare la cover a un fotografo di colore. Nato ad Altanta e laureato in Belle Arti alla New York University’s Tisch School of Arts, oggi Mitchell, che ha soltanto 23 anni, vive a New York. Ha lavorato per i-D, Fader, Office Magazine, Teen Vogue e realizzato campagne commerciali per Marc Jacobs, Givenchy, Nike e Ray-Ban, tra gli altri. Su Instagram vanta follower di un certo livello, tra i quali SZA, Naomi Campbell e Solange Knowles.

Oltre a esplorare il suo sito web, i più curiosi possono vedere il lavoro di Mitchell dal vivo visitando la Aperture Foundation di New York, dove è in corso (fino al 16 agosto) la mostra “2018 Aperture Summer Open: The Way We Live Now”, che include i suoi scatti più recenti e alcune parole dell’artista a proposito del suo lavoro: «Mi sono sempre messo in relazione con gli altri, soprattutto mentalmente, e sono sempre stato molto consapevole del mio essere nero. C’è un modo di vivere questa esperienza che posso solo descrivere come “schizofrenia razziale”, che si sviluppa mente di un ragazzo adolescente. Nel mio lavoro sto sintetizzando quella che vorrei fosse una gamma completa di espressioni possibili, in futuro, per le persone di colore».

La copertina di Vogue firmata Mario Testino e una copertina di Fader scattata da Mitchell