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Nel suo discorso a Cleveland, Trump ha detto la verità?

Ieri a Cleveland, in Ohio, Donald Trump ha ricevuto la nomination a candidato repubblicano per la Casa Bianca, tenendo un acceptance speech che l’Economist ha definito «pericolosamente riuscito»: il miliardario di New York ha dipinto un’America dai tratti foschi, minacciata da crimine e immigrazione, preda di élite bugiarde e corrotte. Da più parti, e anche su queste pagine, è stato sottolineato come il discorso del tycoon sia stato composto quasi esclusivamente da slogan, con pochi riferimenti a politiche e strategie reali.

Il reparto di fact-checking del New York Times, però, partendo da queste medesime premesse, ha stabilito che «molti dei fatti [citati da Trump] si dimostrano essere corrispondenti a verità», per quanto spesso non la dicano tutta. Quando il candidato repubblicano dice che «l’anno scorso gli omicidi sono aumentati del 17% nelle 50 città più grandi d’America», ad esempio, cita un’analisi del Dipartimento di giustizia che notava anche come in altri centri importanti, come New York City, gli assassini nei primi mesi di quest’anno siano diminuiti del 25%.

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A Cleveland Trump ha anche detto che «nella città natale del presidente, Chicago, più di duemila persone sono state vittime di sparatorie soltanto quest’anno. E quasi quattromila sono morte nell’area urbana di Chicago da quando si è insediato alla Casa Bianca». Questi dati sono «fondamentalmente veri» secondo il Times, dato che la polizia di Chicago riporta più di 2200 sparatorie per il solo 2016, e l’altra cifra presentata è coerente con quella presente negli archivi dei murders dal 2009.

Naturalmente, il fact-checking non si esprime sulla buona fede con cui Trump ha usato le statistiche che ha citato: nel caso dei «180 mila immigrati illegali con precedenti penali a cui è stato ordinato di lasciare il Paese, e che tuttavia stasera se ne vanno in giro liberi di minacciare i cittadini», ad esempio, il miliardario si rifà correttamente a dati del Dipartimento di sicurezza nazionale, omettendo però di specificare che gran parte di quelle 180 mila persone non hanno sulla fedina penale alcun reato di natura violenta. In altri casi però Trump è riuscito a dire la verità pura e semplice, come nel caso del reddito medio familiare «diminuito di quattromila dollari dal 2000», un dato corrispondente alla realtà dei fatti.