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Il T Magazine porta i “microracconti” su Instagram

Da quando, alcuni mesi fa, il supplemento del New York Times è passato nelle mani della scrittrice Hanya Yanagihara, è diventato ancora più bello e interessante. Ne avevamo già parlato: la scrittrice di origini hawaiane conosciuta soprattutto per il suo A Little Life (Una vita come tante, Sellerio) pubblicato nel 2015 negli Stati Uniti e diventato un libro di culto, ha dato allo style magazine impronta editoriale più orientata verso la scrittura. Ma Yanagihara, che già per aiutarsi durante la stesura del suo romanzo raccoglieva su una pagina Pinterest fotografie da cui trarre ispirazione, è riuscita anche nel suo lavoro di editor a proporre soluzioni che combinano perfettamente contenuto e immagine, come dimostrano le #TMicronovel più recenti.

L’hashtag #TMicronovel raccoglie i “microracconti” che T Magazine pubblica su Instagram. Il primo esperimento con questo formato risale a ottobre 2017, ma si tratta di una storia in realtà abbastanza lunga scritta da Chimamanda Ngozi Adichie per l’edizione cartacea, pubblicata sul profilo Instagram in 6 parti, ognuna accompagnata da un’illustrazione di Kontantin Kakanias. Il secondo capitolo della serie era invece composto da 4 mini-racconti ispirati ad altrettante fotografie di Stephen Shore (in occasione della grande retrospettiva del MoMA a lui dedicata).

È stato a partire da quell’esperimento e dopo una pausa di alcuni mesi che le #TMicronovel hanno assunto il loro nuovo formato, e cioè brevi testi commissionati agli autori appositamente per Instagram, scritti prendendo ispirazione da una fotografia. Il punto di partenza della più recente è un’immagine di Tom Bianchi, scrittore e fotografo americano specializzato in nudi maschili, a partire dalla quale la scrittrice Lydia Mille ha scritto una brevissima, bellissima mini-storia, che è stata pubblicata proprio nel giorno dell’uscita del suo libro, Fight No More: Stories.