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Atlas Obscura racconta il programma satanico andato in onda sulla Rai nel 1978

Stryx è un varietà andato in onda sulla Rai nell’autunno del 1978. Un programma così insolito che un’autrice di Atlas Obscura, il sito specializzato in stranezze fondato da Joshua Foer (il fratello di Jonathan Safran Foer), lo ha raccontato pochi giorni fa in un articolo. Lo show, che andava in onda in prima tv, era un baccanale che comprendeva esibizioni canore e danzanti, sfilate di odalische, danze dei sette veli, sacrifici umani e processioni sataniche, il tutto condito da espliciti richiami sessuali. Com’è possibile, si chiedono giustamente su Atlas, che un programma del genere andasse in onda in prima serata in un periodo in cui il Paese era guidato dalla Democrazia cristiana?

A inventare lo show fu Enzo Trapani, genio della sceneggiatura, della scenografia e della regia, morto suicida nel 1989. Interrogato da Sorrisi e Canzoni, «Come le è venuta l’idea di creare uno spettacolo del genere?», Trapani raccontò di aver ricevuto una chiamata bel mezzo della notte: «Dopo essersi scusato per l’orario, un uomo molto educato iniziò a lamentarsi con me di non essere rappresentato come avrebbe meritato sulla tv nazionale, chiedendosi perché nessuno si fosse ancora deciso a scrivere uno spettacolo su di “lui”». Chi era? Il diavolo, naturalmente. E così venne alla luce Stryx, un vero e proprio baccanale neopagano con sfumature erotico-sataniste, incentrato sulla musica. Il set, un antro riccamente decorato, sfruttava tutte le più avanzate tecnologie disponibili in quegli anni. Un delirio pacchiano che ospitò momenti degni del teatro sperimentale e che tra le performer vantò personaggi del calibro di Patty Pravo, Amanda Lear, Grace Jones, Mia Martini e Angelo Branduardi. Dopo il primo episodio, che andò in onda il 15 ottobre 1978, la Rai fu sommersa di telefonate di spettatori indignati dagli apprezzamenti al diavolo, i sacrifici umani, il seno nudo. La vita di Stryx fu breve ma intensa: con soltanto 6 episodi, è oggi riconosciuto come uno dei programmi televisivi più sperimentali che la Rai abbia mai trasmesso.