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Perché i serial killer hanno tutti lo stesso tipo di occhiali

Se ci ricordiamo di Jeffrey Dahmer, di Dennis Rader e di Gary Ridgway – tutti assassini operativi intorno agli anni ’80 in America – è anche per i loro occhiali. Nelle foto segnaletiche diffuse dalla stampa di quel tempo i serial killer indossano tutti simili paia di lenti. Racked ha elencato tutti i più famigerati assassini seriali con gli occhiali, raccontando l’iconografia associata alle montature sottili da aviatore. Qualcuno ne ha anche preso spunto per un’inquietante moda, che va ad aggiungersi alle tante suggestioni anni ’80 in voga.

A voler interpretare la scelta estetica, sembra che le montature larghe, tartarugate o rattoppate alla meglio siano una maschera di normalità per dissimulare i propri disturbi dissociativi: un paio di lenti pulite sul naso di un serial killer diventano una metafora di indifferenza sociopatica. Ma stando alle percentuali, dice Racked, si tratta di coincidenze: più del 60 per cento degli americani usano qualche sorta di correzione visiva. È stata la cronaca nera, con la sua ossessione per i dettagli, a contribuire alla feticizzazione dell’accessorio.

Tra gli esempi più controversi c’è anche l’assassino dello Zodiaco, di cui esistono diversi identikit con gli occhiali, ma che secondo alcuni non ne portava affatto. Si crede che l’assassino, che non fu mai catturato, abbia rubato gli occhiali a una delle sue vittime prima di essere riconosciuto. In un altro caso, le montature smussate non sono riuscite a convincere dell’innocenza di Dorothea Puente, un’eccentrica signora che curava il suo cortile sul retro seppellendovi i cadaveri dei pensionanti di Sacramento.