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Migliaia di americani urleranno al cielo nel giorno dell’elezione di Trump

Sembra strano, ma è già quasi passato un anno dall’elezione di Trump alla Casa Bianca. Ogni giorno il presidente americano ha fatto parlare di sé, lasciando l’opinione pubblica sbigottita (e divisa) con qualche uscita o trovata: sui media statunitensi, e non solo, non si parla d’altro che di quello che Trump ha detto, Trump ha fatto e, chiaramente, dei suoi guai con la Russia e della litigiosità del suo staff. Forse proprio per questo enorme interesse, per questa costante e inflessibile attenzione, Trump ci sembra ancora un’anomalia, qualcosa che in fondo non abbiamo realizzato del tutto. Ma l’8 novembre è alle porte e con esso l’anniversario della più clamorosa vittoria politica degli ultimi anni.

Era logico aspettarsi che gli attivisti democratici e tutti gli oppositori dell’attuale comandante in capo avrebbero organizzato una commemorazione. Alcune proteste, in passato, sono state assolutamente originali, come il ballo che la comunità LGBT ha organizzato di fronte alla casa del vice presidente Mike Pence o la consegna di dolci ai conservatori che hanno votato contro il programma del presidente. “Scream helplessly at the sky on the anniversary of the election”, però, non ha precedenti, perché unisce l’originalità della trovata a un senso di impotenza e disperazione, mentre promette di riprodurre una scena assolutamente surreale nel bel mezzo delle grandi città americane (rischiando, forse, di generare il panico).

La manifestazione non è più di ciò che è scritto nel titolo: un certo numero di persone si ritroveranno in un certo luogo (una piazza, un parco) per ricordare quello che hanno provato nel giorno dell’elezione e urlare disperatamente verso il cielo. Il primo evento, che ha raccolto le adesioni su Facebook, è stato organizzato a Boston. Successivamente il ritrovo in Massachusetts è stato cancellato, ma è rimasto online abbastanza da ispirarne altri a Los Angeles, Miami, Austin, e Chicago (per adesso), tutti con alcune migliaia di partecipanti. In un dialogo immaginario su Medium con un troll, l’organizzatore del ritrovo newyorkese (un liberal), scrive: «Ho pensato che potesse essere divertente. Ho visto che una donna che creato l’evento originale a Boston. Non c’era nulla di simile a New York, quindi ci ho pensato io (…) potrebbe non essere l’ideale per le corde vocali, ma dovremo tirare fuori un bel grido».

 

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