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Il dramma di essere una pornostar trumpiana

Una «performer mora» di circa 25 anni intervistata dal Daily Beast «è troppo spaventata per farsi chiamare per nome nell’articolo», dice l’autore del pezzo apparso sul sito americano. Il motivo della preoccupazione della ragazza sono le sue idee politiche: «Per me parlare non è una scelta prudente», spiega lei stessa, aggiungendo che alcuni amici hanno perso il lavoro per la loro militanza repubblicana, o pro-Trump.

Non è sempre stato così: appena pochi mesi fa, all’inizio dell’anno, le pornostar non avevano problemi a condividere il loro posizionamento politico: è successo durante il Las Vegas’ Adult Entertainment Expo, la più grande fiera del porno mondiale, ad esempio. «Ma ora, appena sei mesi dopo, essere una pornostar dichiaratamente di destra è inaudito», scrive il Daily Beast. È il caso di Brandi Love, nome conosciuto dell’industria, che, se mesi fa ammetteva di essersi lasciata andare a «lacrime di gioia» durante l’Inauguration del nuovo presidente, oggi si è fatta molto silente, e non ha accettato di partecipare alla piccola inchiesta della testata.

Mary Carey

Lo spartiacque nell’accettabilità del trumpismo all’interno dell’industria adult passa per la vicenda di Jessica Drake, un altro nome caldo del porno, che all’inizio dell’anno ha accusato Donald Trump di averla resa oggetto di molestie sessuali. «Non ho più sentito nulla da quelli che una volta lo supportavano», ha dichiarato il regista e attore TarantinoXXX, «le persone del settore hanno paura di chi potrebbe dichiararsi contrario alle loro idee: temono i contraccolpi. Quando ti capita di averne da parte di persone importanti del business sei fuori. Smetti di ricevere lavoro, e la cosa ti porta a fondo».

Nelle immagini: in evidenza la pornoattrice Mary Carey, candidata alle elezioni californiane del 2003; in evidenza Jessica Drake agli ultimi Adult Video News Awards di Las Vegas (Getty Images)