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Playboy ci ha ripensato: tornerà a pubblicare nudi in copertina

La decisione di Playboy di non pubblicare più nudi in copertina è durata soltanto un anno. L’annuncio era stato dato nell’ottobre 2015 e faceva parte, nelle parole del Chief content officer Cory Jones, di un’iniziativa di rebranding volta ad attirare lettori più giovani. Il Ceo dell’azienda, Scott Flanders, aveva definito la nudità che aveva portato Playboy alla fama «passé». Contestualmente, il magazine fondato da Hugh Hefner nel 1953 aveva anche eliminato qualsiasi tipo di nudo dal suo sito, con ottimi risultati di traffico: da 4 milioni di utenti unici al mese a 16, con un’età media scesa da 47 a 30 anni. La prima copertina “safe for work” era uscita nel marzo 2016 e ritraeva la modella Sarah McDaniel. La grafica riprendeva esplicitamente quella di Snapchat.

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Oggi, a dodici mesi di distanza, il figlio di Hugh, il venticinquenne Cory Hefner, di ruolo Chief creative officer, ha fatto una specie di passo indietro, annunciando con un tweet il ritorno dei nudi sulle copertine del magazine: «Sono il primo ad ammettere che il modo in cui la rivista ha ritratto la nudità era datato, ma rimuoverla interamente è stato un errore», ha scritto su Twitter Hefner. «La nudità non è mai stato il problema perché la nudità non è un problema. Oggi ci riprendiamo la nostra identità e rivendichiamo chi siamo». Sulla nuova cover, in cui compare la modella Elizabeth Elam, lo “strillo” recita: «Naked is normal».

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Secondo Samir Husni, professore di giornalismo della University of Mississippi ed esperto di magazine, la scelta potrebbe derivare dal fatto che, dopo una serie iniziale di nuovi risultati, Playboy si è accorto di aver perso più lettori rispetto a quanti ne avesse guadagnati: «Playboy e l’idea di non-nudo è una specie di ossimoro», ha detto. «Porteranno sempre con sé lo stereotipo di rivista di nudi». La strada che probabilmente seguirà il “nuovo” Playboy, considerata la nuova copertina, è quella di un rinnovamento estetico che segua standard estetici più contemporanei. Negli ultimi anni, soprattutto negli Stati Uniti, sono nati molti magazine erotici che mirano a dare un’immagine “alternativa” alla nudità, come AdultLaid, P Magazine.