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La marmellata preferita da Philip Roth raccontata dal New Yorker

A quasi due mesi dalla morte di Philip Roth, il New Yorker ha deciso di omaggiarlo con un pezzo dedicato alla sua marmellata preferita. Si tratta, a quanto pare, di Little Scarlet Strawberry, prodotta e distribuita dalla britannica Wilkin & Sons ed è una conserva non di fragole, ma di fragoline, anzi di un tipo particolare di fragoline – nome scientifico “Fragaria virginiana”, nome comune in inglese “Little Scarlets” – coltivate dalla stessa Wilkin & Sons nel Sussex.  Della Little Scarlet Strawberry sappiamo che era anche la marmellata preferita di James Bond (infatti viene menzionata in A 007, dalla Russia con amore, il quinto romanzo della serie) e, secondo alcuni, della Regina Elisabetta (anche se su questo non abbiamo trovato conferme). Philip Roth invece ne parla nel Teatro di Sabbath.

Marmellata Philip Roth

 

Per omaggiare lo scrittore, si diceva, sul New Yorker hanno discettato di questa marmellata la critica letteraria Alexandra Schwartz e la critica gastronomica Hannah Goldfield. È Schwartz che sostiene di potere affermare che la Little Scarlet era la marmellata preferita di Philip Roth: c’è, ovviamente, la menzione nel Teatro di Sabbath, ma ci sono anche indizi. Per esempio in Asymmetry, il romanzo semi-autobiografico di Lisa Halliday dove la scrittrice, oggi quarantenne, ripercorre la relazione che ebbe, giovanissima, con un Philip Roth già sessantenne, che uscirà in Italia ad agosto: lì Ezra Blazer, l’alter ego di Roth, chiede alla sua giovane amante di andare da Zabar’s, il celebre negozio di delicatessen, e comprare un barattolo Little Scarlet. Schwartz la descrive come «il caviale delle marmellate, la Rolls-Royce delle confetture», facendo notare che da Zabar’s un vasetto costa la bellezza di 18 dollari (su Amazon Italia, per quel che vale, costa nove euro, che ci è parso un prezzo molto più ragionevole). A proposito: che Roth frequentasse Zabar’s lo sappiamo perché divenne amico del proprietario di una bancarella di libri piazzata proprio lì davanti.

Anche Goldfield, la critica gastronomica, analizza Il teatro di Sabbath, Asymmetry e il costo della marmellata, che è a detta sua cruciale. Sia nel Roth scrittore sia nel Roth amante, sostiene, quella costosa e sensuale marmellata inglese era insieme uno status symbol e uno strumento di godimento: «È una questione di denaro, aspirazione e sesso, e più in generale desiderio, che è uno dei più grandi temi di Roth». Potete leggere per intero il dialogo tra le due firme del New Yorker qui.