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Quando Marcuse provò a comparire sul paginone centrale di Playboy

Non è sorprendente che le vite di Herbert Marcuse e Hugh Hefner si siano incrociate. Marcuse è considerato il teorico della liberazione sessuale. Secondo il filosofo tedesco, la società capitalista ha represso l’impulso sessuale, suggerendoci di cercare la nostra anima in automobili, orologi, vestiti e altri beni di consumo.

Quando Marcuse era già un punto di riferimento per la generazione di giovani degli anni Settanta, Hefner cercò di portarlo sulle pagine di Playboy attraverso un’intervista che arricchisse la galleria di celebri articoli pubblicati sulla rivista (di alcuni ne abbiamo parlato qui). Secondo il sito The Conversation, che si avvale della testimonianza di alcuni ex allievi, all’autore dell’Uomo a una dimensione furono offerti un sacco di soldi, ma quest’ultimo, alla fine, declinò. Dal suo punto di vista, Playboy contribuiva alla raffigurazione della donna come un oggetto e inoltre avrebbe dovuto riservare uno spazio ai modelli maschili, per una questione di parità di genere.

Prima di rifiutare, però, Marcuse fece una controproposta a Hefner. Lo studioso, allora anziano e descritto da alcuni come un uomo dai fluenti capelli bianchi, con un grosso naso e grandi orecchie, avrebbe concesso un’intervista a patto di finire sul celebre paginone centrale (non si capisce bene se nudo o meno). L’offerta non andò in porto, ma secondo The Conversation Marcuse riuscì quantomeno ad avvalorare il suo pensiero: i lettori non avrebbero accettato una sua fotografia nella rivista, perché abituati a separare la sfera della sessualità dall’aspetto “umano” della persona raffigurata.

 

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