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Le case editrici indipendenti hanno conquistato il Man Booker Prize

Secondo uno studio sugli effetti dei premi letterari sulle vendite dei libri, il Man Booker Prize, il premio più prestigioso che viene ogni anno assegnato alla letteratura in lingua inglese pubblicata nel Regno Unito, essere inclusi nella shortlist, ovvero nella selezione finale di libri – equivalente della cinquina dello Strega – ha sul piano commerciale effetti non molto diversi dal vincere il premio. Cosa per esempio molto diversa dal caso dello Strega, dove il solo vincitore beneficia di effetti rilevanti sulle vendite. La verità novità dell’edizione del 2016 è che nella shortlist figurano, più che in passato, libri pubblicati da piccole case editrici. È il caso di His Bloody Project, pubblicato da una casa editrice indipendente scozzese, che già può vantare un numero eccezionale di copie vendute.

His Bloody Project è un romanzo crime scritto da Graeme Macrae Burnet, È uscito da Saraband, una micro casa editrice di Glasgow con una tiratura iniziale di 1.500 copie.  È ambientato nel Diciannovesimo secolo e racconta di un triplice omicidio nelle Highland scozzesi, attraverso  la voce dell’autore dei delitti, come se fosse un memoir.

Il libro è stato praticamente ignorato dai media mainstream fino a quando, otto mesi dopo l’uscita, è stato selezionato per il Man Booker. A quel punto Saraband, che ha solo due dipendenti a tempo pieno, è stata investita da un’ondata di richieste: ristampe, diritti di traduzione, diritti per il cinema. Durante la scorsa estate, recensioni al libro sono apparse su New York Times, Guardian, Financial Times, Wall Street Journal.

Una volta inclusi nella shortlist, i lettori, scrive LithHub, sembrano acquistare più volentieri autori sconosciuti, com’è il caso di Burnet quest’anno. His Bloody Project tra i libri finalisti è il più venduto.

Ma la storia della Saraband non è un caso isolato al Man Booker. Esempio di una casa editrice diventata importante anche grazie al premio è quello di Oneworld, quest’anno nella shortlist con The Sellout di Paul Beatty, ma vincitrice l’anno scorso con Marlon James, autore di Breve storia di sette omicidi.

Altra storia interessante è quella di And Other Stories, casa editrice specializzata in realtà in narrativa tradotta, che era appena sta fondata, quando pubblicò Swimming Home di Deborah Levy, che nel 2012 fu incluso nella shortlist del Booker. Anche il libro successivo della Levy, Hot Milk, è arrivato in finale quest’anno. Stasera (martedì 25 ottobre) vedremo tra questi e altri libri chi l’ha spuntata.