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La presunta assassina del fratello di Kim Jong-un aveva una maglietta con scritto “LOL”

È stato trovato morto il 13 febbraio, all’aeroporto di Kuala Lumpur in Malesia, Kim Jong-nam, il fratellastro del dittatore nordcoreano Kim Jong-un. Era il primogenito del “Caro Leader” Kim Jong-il, ma gli venne preferito il più giovane Kim. I rapporti tra il padre e il primo figlio, dal 2005 fino alla morte del dittatore, non migliorarono, e Jong-nam visse la maggior parte degli anni rimanenti lontano dal Paese natale.

I motivi della sua morte, secondo la polizia malese, non sono chiari: nonostante più parti abbiano parlato di omicidio, non c’è stata nessuna conferma ufficiale. La tv sudcoreana Chosun ha parlato di due donne di origine asiatica, con passaporti vietnamiti, che avrebbero pugnalato con aghi avvelenati Kim Jong-nam, che si trovava in aeroporto in attesa di imbarcarsi su un volo per Macao. Il tassista malese che ha accompagnato le donne all’aeroporto è stato interrogato dalla polizia, e nelle ultime ore sono state diffuse alcune immagini delle telecamere di sicurezza dell’aeroporto. Una di queste mostra una delle sospettate, che indossa una maglietta con la scritta “LOL”.

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Kim Jong-un, mediaticamente, è un dittatore peculiare: le immagini di propaganda del regime sono state spesso oggetto di derisione da parte dell’occidente, e molti meme sono stati creati sulla sua persona. Uno dei blog più famosi a tale proposito è “Kim Jong-un looking at things“, attivo ancora oggi. Nel novembre 2012 il magazine satirico The Onion aveva eletto il giovane dittatore “uomo più sexy del pianeta”, e la notizia era stata presa sul serio dalla propaganda di regime in Corea del Nord. Sullo strano e a tratti paradossale rapporto tra la dittatura nordcoreana e l’umorismo aveva scritto Pietro Minto, sulle pagine del numero 13 di Studio. L’articolo è anche online, qui.