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In Austria la prima vittima della legge anti-burqa è un tizio vestito da squalo

La legge austriaca contro il burqa ha fatto la sua prima vittima: un tizio che indossava un costume da squalo per fare pubblicità a un negozio di elettronica nel centro di Vienna. In Austria, Paese che va alle urne questa domenica e dove c’è un clima molto polarizzato su immigrazione e Islam, è appena entrata in vigore la cosiddetta “legge anti-burqa”, una norma che in teoria vieta di circolare con qualsiasi abbigliamento che copre gran parte del viso, ma che in pratica è stata pensata ad hoc per mettere al bando le forme più integrali di velo islamico, cioè il niqab (tipico del Golfo, lascia scoperti solo gli occhi) e il burqa (diffuso in Pakistan e Afghanistan, copre anche gli occhi attraverso un reticolato di stoffa).  Visto che fare una legge specifica contro il burqa e il niqab sarebbe stato molto controverso, oltre che probabilmente anticostituzionale, le autorità austriache hanno messo a punto tutta una serie di norme che, come si può vedere qui sotto, si declina in una casistica involontariamente comica.

austria legge burqa

Insomma, è vietato il velo islamico integrale. Sciarpa e cappello sono consentiti, ma soltanto in alcune condizioni: presumibilmente, quando fa freddo. La mascherina anti-germi (o a anti-smog) è ammessa, ma soltanto se accompagnata da un cappello da chirurgo o in alcune situazioni (serve un’epidemia d’influenza o basta andare in bici in una città inquinata?). I costumi vanno bene ma solo in alcuni contesti. Ed è quest’ultimo caveat ad avere messo nei guai un ragazzo che lavorava come mascotte per una catena di informatica: visto che il negozio si chiama McShark, il giovane indossava un costume da squalo che gli copriva anche il volto, così due agenti di polizia l’hanno fermato e multato. La notizia è stata ampiamente ripresa dalla stampa internazionale, e non solo perché fa un po’ ridere: come nota per esempio Nick Roack sul Washington Post, l’episodio rende l’idea di quanta confusione regni intorno alla nuova legge, che peraltro tocca molti argomenti già delicati di per sé, come l’integrazione e il rapporto tra dignità della donna e libertà religiosa.

squalo