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Jim Carrey è diventato un fumettista politico

Si era tornati a parlare di lui a settembre 2017 a causa dell’incomprensibile intervista rilasciata a una giornalista di E! News alla New York Fashion Week (noi l’avevamo commentata qui). Ma l’ultima novità sul fronte Carrey ha a che fare con il suo talento pittorico. Dopo aver passato sei anni a dipingere, l’attore dietro The Mask si è infatti riscoperto fumettista. L’anno scorso ha tenuto un’esposizione monografica in una galleria di Las Vegas, di cui aveva parlato Artnet. Recentemente è tornato sotto i riflettori per aver twittato il ritratto della consigliera politica Sarah Huckabee Sanders, commentando il suo compito di «mentire per i cattivi» (riferendosi chiaramente a Trump).

Il quadro è in realtà l’ultimo di una serie di ritratti politici firmati Jim Carrey. Tra questi, c’è un primo piano del presidente americano nell’atto di gridare e uno del rappresentante politico Trey Gowdy con le orecchie da topo (in testata). L’attore posta su Twitter tutte le sue opere con didascalie irriverenti e provocatorie, ed è in prima linea tra gli artisti attivi sul fronte politico. It’s Nice That ne parla ormai come un fumettista politico che scalfisce a colpi di pennello la reputazione del governo americano.

I quadri di Jim Carrey – ne sforna quasi uno al giorno – sono carichi di colore e di simboli. «Non passa giorno in cui non sono coperto di pittura o materiale per sculture», aveva detto l’attore in un’intervista a W magazine l’anno scorso. «A volte è arte, a volte performance, e a volte è solo rivolgersi a qualcuno».