Il presidente uscente degli Stati Uniti, Barack Obama, era un grande lettore, o così gli piaceva apparire. Tra i suoi libri preferiti c’è sempre stato un grande equilibrio tra classici della letteratura e titoli appena usciti, soggetti a una più o meno intensa attenzione mediatica. Lo scorso agosto, ad esempio, dichiarò che avrebbe letto Giorni selvaggi di William Finnegan (uscito per 66thand2nd da noi), una storia del surf dalla sua nascita a oggi, ma anche Io e Mabel, di Helen McDonald (uscito per Einaudi in Italia), un memoir di grand successo sull’arte di addestrare un astore.
Donald Trump, da questo punto di vista, è meno decifrabile: intervistato da A.J. Calloway a novembre, ha dichiarato soltanto: «Mi piace leggere, quando riesco». Ha però citato due libri della sua personale “classifica”: The Art of the Deal e Surviving at the Top. Il primo è del 1987, il secondo del 1990. Entrambi sono stati scritto da lui.
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