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La crisi istituzionale italiana vista da Breitbart, il sito trumpiano

La crisi istituzionale italiana è finita su buona parte della stampa internazionale, primo perché la faccenda è seria di per sé, e poi perché rischia di avere ricadute non facili per tutta l’Europa. È particolarmente interessante, però, vedere come viene raccontata da Breitbart, il sito trumpiano di cui Steve Bannon è stato co-fondatore e, a lungo, presidente esecutivo. Sia Breitbart che Bannon non hanno mai fatto mistero della loro simpatia per i vari movimenti populisti europei  (tra l’altro, Bannon si trova in Italia proprio in questi giorni), dunque non sorprende che abbiano una linea decisamente anti-Mattarella. Un articolo pubblicato sul sito domenica sera, infatti, grida apertamente al «sabotaggio», accusando il Presidente della Repubblica. Intitolato “Sabotaggio: il presidente italiano blocca la coalizione di governo euroscettica, leader populista chiede l’impeachment”, lunedì mattina risulta il pezzo più condiviso.

Breitbart Mattarella

L’ha scritto Thomas Williams, il corrispondente da Roma che in teoria sarebbe un esperto più di cose vaticane che di politica italiana (è un prete spretato, la sua storia, affascinantissima, ve l’avevamo raccontata qui). Williams descrive quella di domenica come «una delle peggiori nella storia della politica italiana» e sostiene che la decisione di Mattarella equivale a un «ripudio non solo del governo ma della volontà popolare così com’è stata espressa in elezioni democratiche». Paolo Savona, la scelta di Lega e Cinque Stelle come ministro dell’Economia, che Mattarella ha bocciato, è rappresentato come «un economista di successo che ha espresso dubbi circa la graduale cessione della sovranità nazionale a favore dell’Unione europea».

bretibart

Williams poi prosegue sostenendo che «sembrava che Mattarella non avrebbe avuto altra scelta, se non confermare il governo eletto, ma alla fine ha deciso di non farlo». Una frase doppiamente fuorviante perché, in effetti, il Capo dello Stato una scelta ce l’aveva… ma soprattutto perché in Italia non esistono governi “eletti” (peraltro, il “governo” di cui parla era solo una lista di nomi che non è mai diventata un governo). Come se non bastasse, l’autore prova a sostenere che «anche tra i critici del nuovo governo, la mossa del presidente è largamente condannata e vista come un rifiuto del processo democratico per fini ideologici». Riassumendo, dunque, il sito trumpiano sta cercando di fare passare il messaggio (falso) che in Italia ci sarebbe stata una sorta di colpo di Stato ai danni di un presunto “governo eletto” dai cittadini e che gli italiani di tutti lo spettro politico sarebbero indignati. L’articolo sulla crisi istituzionale può essere letto qui.