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Come nasce la crisi degli alberi di Natale

In un articolo dell’Atlantic Elizabeth Limbach ha raccontato la crisi degli alberi di Natale negli Stati Uniti, come è nata e perché è praticamente certo che durerà ancora per qualche anno. Una delle persone con cui ha parlato è Casey Grogan, proprietario della fattoria Silver Bells, in Oregon, specializzata nella coltivazione e nella spedizione di alberi da addobbare per le feste. Fino a qualche tempo fa, subito dopo il Thanksgiving, dalla fattoria Silver Bells iniziavano a partire camion pieni di alberi, diretti soprattutto in California. Oggi l’azienda, che vendeva più di 100.000 alberi all’anno, ha dovuto ridimensionare i suoi ettari da 280 a 160. La riduzione del terreno di coltivazione fa parte di una tendenza che ha coinvolto tutta la zona nord-occidentale (principale regione di crescita degli alberi di Natale degli Usa), ed è la diretta conseguenza di un errore di calcolo commesso 20 anni fa.

Un periodo, racconta Casey Grogan, in cui prezzi erano favorevoli, la terra e la manodopera erano accessibili e le nuove colture alla moda come noccioli, uva da vino e mirtilli non avevano ancora attirato agli agricoltori. In quegli anni i coltivatori piantarono una quantità di alberi molto più grossa del solito, peccando di fiducia nei confronti dell’andamento del mercato. La specie più comune di alberi di Natale impiega da 8 a 12 anni per raggiungere un’altezza adatta. Questo significa che l’ondata di entusiasmo che ha portato a piantare troppi semi 20 anni fa ha portato, circa 10 anni fa, a un eccesso di offerta. Sfortunatamente, l’inondazione del mercato ha coinciso con la recessione, un momento in cui molte persone hanno dovuto ridimensionare le loro spese natalizie. Cos’è successo quindi? Che in quel periodo si è piantato molto meno perché c’erano già troppi alberi. 10 anni dopo, cioè oggi, gli effetti di questo secondo errore, conseguente al primo, si fanno sentire in tutto il paese, sotto forma di scarsità di alberi e prezzi più alti. Grogan dice che quest’anno gli acquirenti delle regioni fornite dal Nordovest possono aspettarsi di pagare il 10% in più per un albero e che coloro che attendono di comprarne uno potrebbero non avere molte possibilità tra cui scegliere.