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L’ascesa della sologamia

Non resta che sposarsi con se stessi: la sologamia, che inizia a essere raccontata e interpretata come spia dello stato delle relazioni contemporanee, è anche una scelta di vita, a suo modo. Broadly di Vice la racconta in un pezzo che racconta le vicende personali di persone che hanno organizzato cerimonie ufficiose per “unirsi” con loro stesse: è il caso di Sasha Cagen, ad esempio autrice del libro Quirkyalone: A Manifesto For Uncompromising Romantics che nel 2014 ha detto “sì” a se medesima a un self-wedding organizzato a Buenos Aires.

Wedding Of Danish Crown Prince Frederik and Mary Donaldson

Secondo diversi report, la sologamia sta diventando una realtà: per il Sun sempre più donne Millennial, stufe dell’aridità sentimentale di Tinder e dei consigli non richiesti di parenti e amici, optano per la promessa di amore eterno allo specchio. La chiave del movimento, spiega Broadly, è tutta nel prendere seriamente la cerimonia in pompa magna, simbolo dell’amore di coppia, rendendola una rivendicazione di indipendenza. Quando Cagan si è sposata, ad esempio, «ha scoperto che adottare tutti i significanti simbolici delle nozze – l’abito, i giuramenti, gli invitati – ha aiutato a realizzare le promesse che aveva fatto a se stessa soltanto in privato».

Dal 2014, una piccola industria è nata attorno a questa nuova pratica: a Kyoto, un servizio di self-wedding per single fornisce trucchi, servizi fotografici e cerimonie per l’equivalente di duemila euro. Al festival Burning Man da anni una lifecoach officia riti di nozze per persone single: «È tempo di vivere pienamente la tua vita selvaggia e preziosa», recita il sito della sua attività.

Immagini Getty Images