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Perché le coppie litigano all’Ikea, secondo la psicologia

«La catena di arredamento svedese, al di là dei suoi prodotti e le sue deliziose polpette scandinave, potrebbe essere conosciuta soprattutto per i suoi strani poteri uccidi-amore», scrive sul sito del New York Cari Romm per parlare di una delle più classiche scene osservate da chiunque abbia mai messo piede all’Ikea: una coppia che litiga, più o meno accanitamente, per la scelta di un comodino o del colore di un divano.

«Qualunque grande esperienza di shopping, se fatta in coppia, diventa motivo di conflitto», ha commentato Julie Peterson, professoressa di psicologia alla University of New England. La sostanza del problema sarebbe: scegliere oggetti destinati a durare e a plasmare l’ambiente in cui si vive è già difficile di per sé, e doverlo fare con una persona che si ama e si vuole, in qualche modo, accontentare, aggiunge ulteriori strati di complessità e porta al dibattuto concetto di “svuotamento dell’ego” (l’idea che il pensiero cognitivo non è applicabile all’infinito, dopo un po’ ci si stanca e prendere decisioni diventa letteralmente impossibile).

IKEA Plans Expansion In U.S.

«All’improvviso, una poltrona non è più soltanto una poltrona: è un simbolo di quanto non siete fatti uno per l’altra», scrive Romm nel suo articolo. Da qui, la situazione può sfuggire di mano: dalla metafora dell’incompatibilità concretizzata in una libreria Billy, la coppia inizia a riportare alla mente screzi passati e – confermando la teoria dell’aggressività, un concetto psicologico elaborato negli anni Trenta – ognuno dei due partner scarica sull’altro l’ansia dovuta al trovarsi in un luogo chiuso, para-labiritinco, a soppesare i pro e i contro di una decisione che di mezz’ora in mezz’ora sembra sempre più impossibile da prendere. Come se non bastasse, poi, c’è il montaggio: com’è noto, le istruzioni Ikea lasciano ampio spazio all’interpretazione. Il consiglio alle coppie superstiti, quindi, potrebbe essere di aspettare un po’ prima di assemblare i nuovi mobili.