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Serve il consenso di un neonato per cambiargli il pannolino?

Un’esperta di sessuologia australiana ha acceso un dibattito riguardo l’autonomia dei neonati: durante un intervento ad ABC News, Deanne Carson, fondatrice di Body Safety Australia, ha suggerito che i genitori dovrebbero chiedere il permesso ai propri bambini prima di cambiar loro il pannolino. Come riportato da Essential Baby, l’esperta ha spiegato che il semplice avvertimento prima delle cure igieniche, seguito dall’attesa di un qualche riscontro verbale, contribuirebbe allo sviluppo di una cultura del consenso fin dalla più tenera età. «Ovviamente il bambino non risponderà mai “sì mamma, è fantastico, mi piacerebbe che tu mi cambiassi il pannolino”», ha spiegato Carson. «Ma se si lascia uno spazio e un’attesa per il linguaggio del corpo e per un contatto visivo, si fa capire al bambino che la sua risposta conta».

Il parere dell’esperta ha sollevato un’ondata di commenti su Twitter, dove molti utenti si sono sentiti quasi presi in giro per l’eccessiva premura sul tema del consenso. «Insegnare ai bambini il consenso è importante al 100 per cento», ha scritto un utente, «Ma un bambino si affida al genitore perché si prenda cura di lui, e ciò include l’igiene personale!». Alcune donne si sono stupite del trattamento quasi distaccato di un figlio, mentre altri hanno fatto notare che già il pianto di un bambino dovuto al disagio del pannolino pieno dovrebbe già essere considerato una forma di consenso (anzi, di urgenza!) nella cura igienica.

Non sono mancate, però, le supporter dell’argomentazione di Carson. C’è chi ha approvato l’esercizio del consenso fin dal primo giorno della nascita, ringraziando per aver fatto luce su un aspetto mai indagato della crescita. La stessa Carson, in un post su Facebook, si è detta dispiaciuta per chi ha ridicolizzato il concetto – prendendola per matta – e ha ribadito le conseguenze di una cattiva educazione del corpo. «Una ragazza su tre, un ragazzo su sette saranno sessualmente aggrediti prima dei 18 anni», ha avvertito. A detta dell’esperta, una lenta educazione dal principio – che alcuni hanno immaginato eccessivamente formale – può prevenire una relazione superficiale con il proprio corpo, e portare gradualmente il tema della sessualità in famiglia.

 

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