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Come è stato inventato il cartellino dei prezzi

Ci sono oggetti che sembrano esistere da sempre. Sembra strano, ma c’è stato un tempo in cui non si usavano cartellini: qualcuno ha dovuto inventarli. Ma chi, quando e perché? Un breve video di Planet Money racconta la storia di questa semplice ma importante invenzione, spiegando come l’introduzione dei cartellini dei prezzi nel commercio determinò una specie di piccola rivoluzione economica.

Per centinaia di anni, infatti, le persone hanno contrattato sul costo di ogni prodotto. Un sistema che costringeva commessi e negozianti a ridefinire in continuazione i loro prezzi e a rimanere costantemente aggiornati sull’andamento del mercato, basandosi su dati sempre nuovi. Inevitabilmente, quello che succedeva era che le persone meno abbienti trascorrevano più tempo a trattare con i commercianti, cercando di abbassare la spesa il più possibile, mentre i più ricchi, annoiati dall’idea di perdere tempo in tira e molla, pagavano immediatamente la somma richiesta.

Questa dinamica andò avanti finché, nella seconda metà del diciannovesimo secolo, qualcosa cambiò. Il mercato, che stava diventando sempre più globale, iniziava a richiedere compravendite rapide e fruttuose per i commercianti. Si avvertiva il bisogno di un rinnovamento anche nelle scuole, dove i futuri commessi stavano imparando a distinguere prezzo d’acquisto e prezzo dei concorrenti. Il fatto sorprendente è che a rinnovare il sistema commerciale non fu l’intuizione di un’economista, ma l’idea di un gruppo di fedeli del movimento cristiano dei Quaccheri, che iniziarono a pensare che far pagare diversamente lo stesso prodotto fosse “immorale”. I Quaccheri decisero così di esporre i prodotti nei negozi con il prezzo scritto in bella vista, togliendo ai clienti il potere contrattuale. Tra i primi a introdurre il cartellino sui prodotti furono due centri commerciali americani: Macy’s (fondato proprio da un Quacchero) a New York e Wanamaker’s a Philadelphia.