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Il caldo ci rincretinisce e la scienza lo conferma

L’ha raccontato Vice: un gruppo di ricercatori guidati dal dipartimento di Salute Pubblica di Harvard ha approfittato del record di caldo registrato durante l’estate del 2016 per studiare come le alte temperature condizionano le capacità cognitive di persone giovani e sane. Le loro scoperte sono state pubblicate soltanto un paio di giorni fa su PLOS Medicine. Come sottolinea Vice, solitamente questo genere di ricerche indaga gli effetti del caldo sulle porzioni di popolazione più deboli e a rischio, come bambini e anziani: quasi mai gli studi si concentrano sul settore “forte” della popolazione. In questo caso invece, gli studiosi hanno voluto selezionare un campione di giovani in ottima salute. I ragazzi sono stati collocati per qualche giorno in due edifici diversi: uno moderno e dotato di un impianto di aria condizionata funzionante, l’altro costruito intorno al 1930 e senza condizionatore. Al loro risveglio, tutti sono stati invitati a risolvere due tipi di test: uno che chiedeva loro di identificare molto velocemente parole e colori, un altro composto da problemi matematici molto semplici.

Durante i giorni più caldi, gli studenti senza aria condizionata si sono rivelati più lenti nel test dei colori e hanno fatto più errori nei test di matematica, mentre quelli che stavano “al fresco” si sono dimostrati molto più veloci e accurati: è la prova che il caldo rende più difficile concentrarsi e rallenta i tempi di reazione. I ricercatori sperano che questi risultati possano trasmettere un messaggio importante e cioè che il cambiamento climatico ha il potere di provare danni in ogni parte della popolazione, non solo nei più deboli. «Il deficit nelle funzioni cognitive provocato dal caldo si estende a tutti, e può avere conseguenze significative sul livello di istruzione, la produttività e la sicurezza sul posto di lavoro».

Foto Getty