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L’autobus sopraelevato cinese è «una truffa»?

Qualche mese fa, a maggio, per un certo periodo i siti web dei media internazionali hanno riportato con enfasi un progetto proveniente dalla Cina, un autobus sopraelevato in grado di “scavalcare” il traffico delle megalopoli, decongestionandole. La scorsa settimana il Transit Elevated Bus – questo il suo nome ufficiale – ha fatto il suo debutto, per quanto in modalità di test, a Qinhuangdao, una città da 800 mila abitanti nella provincia orientale dell’Hebei. Ma la prova non è andata nel migliore dei modi, diciamo.

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Fino ai giorni scorsi i media statali cinesi avevano plaudito il progetto e la sua messa in pratica in tempi stretti, ma dopo il “test run” hanno cambiato improvvisamente la loro linea, definendo il Teb «del tutto irrealizzabile» e «una vera e propria truffa» ai danni degli investitori che lo finanzieranno. Ad aumentare la natura misteriosa dei rapporti tra l’autobus futuribile e i funzionari cinesi c’è il fatto, riportato da Shanghaiist, che le autorità di Qinhuangdao hanno detto di non sapere nulla della prova, effettuata su un tratto di 300 metri di un’arteria del centro cittadino: il responsabile economico del comune ha addirittura dichiarato di non aver approvato il progetto.

Alla fine la compagnia dietro al Teb ha specificato che non si trattava di una prova su strada, bensì di un «test interno». Eppure, gli schermi elettronici dell’area parlano ancora del «primo test globale» dell’autobus dal design rialzato. Non è chiaro quale sia il vero motivo che ha portato i media cinesi a cambiare repentinamente opinione sul progetto, ma per ora il Teb a Qinhuangdao è stato nascosto dietro una grande struttura in acciaio alta 10 metri e lunga 30. Tutti i prossimi test, intanto, sono rinviati a data da destinarsi.