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Aggirare gli abbonamenti ai giornali usando Google non sarà più possibile

Per molto tempo, la ricerca su Google ha permesso di aggirare i paywall di giornali e magazine online. Era un segreto di Pulcinella: una volta trovati sul motore di ricerca, era possibile leggere gli articoli anche nel caso in cui sui rispettivi siti fossero consultabili solo a pagamento. Adesso invece, come riporta select/all, questo meccanismo non sarà più automatico. Google ha deciso di fare sì che gli editori scelgano quali e quanti articoli siano resi disponibili attraverso la ricerca.

In altri termini è la fine dalla cosiddetta politica del “First Click Free”, che da un lato si ritiene abbia limitato l’aumento degli abbonamenti ai giornali, dall’altro ha comunque mantenuto a livelli considerevoli il traffico organico. Gli editori, infatti, potevano scegliere di chiamarsi fuori dal “First Click Free”, ma non senza conseguenze. Il Wall Street Journal ha scelto di farlo all’inizio di quest’anno ottenendo, com’era prevedibile, un aumento delle sottoscrizioni, ma una grossa diminuzione di traffico sul sito.

La nuova politica di Google si chiama “Flexible Sampling” e prevede che gli editori abbiano facoltà di scegliere quanti articoli liberi i lettori potranno cercare al mese, ma quelli che sceglieranno di non farne vedere nessuno non saranno più penalizzati nelle ricerche.  Sul suo blog Google raccomanda «almeno nei primi tempi di farne vedere 10 al mese in modo da riuscire a conquistare nuovi abbonati». «Potrebbe essere l’inizio», commenta la sezione tecnologica del New York Magazine, «di una fase in cui finalmente i lettori saranno disposti a pagare per fruire contenuti online».

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